V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
azangelo |
Inserito il - 01/01/2008 : 19:03:55 Mi ritengo una persona abbastanza attenta alla questione ambientale e alla salvaguardia dell'ecosistema (che molto si avvcina per certi versi alla pratica del nudismo e soprettutto del naturismo). Ultimamente però inizio a interrogarmi sulla eticità del nudismo praticato in inverno in casa. In inverno fa freddo (che novità!!!) e per non crepare congelati si ricorre ai riscaldamenti. Ora, per non avere un impatto ambientale eccessivo, mi impongo di accenderli il meno possibile (e in Sicilia il clima aiuta in questo senso) e di mantenere una temperatuta appena al di sotto dei 20°. In queste condizioni (per le mie abitudini e per il fatto che l'homo erectus ha perso la peluria che lo ricopriva) sento la necessità di indossare vestiti, magari anche pesantucci. Aumentare la temperatura del riscaldamento (che per poter stare agevolemente senza vestiti è di circa 23-24°) aumenta di molto l'impatto ambientale. In un certo senso, la volontà di avvicinarsi alla natura e di viverne appieno le sensazioni è causa (in inverno) di danni alla natura stessa. Come far convivere le due anime "naturali"? Voi come avete risolto il problema? E' possibile risolvere questo conflitto o devo arrendermi all'idea che il nudismo invernale sia non sostenibile da un punto di vista ambientale?
Saluti. |
7 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
a_fenice |
Inserito il - 02/01/2008 : 19:28:51 caro azangelo, forse non mi sono spiegato. i parametri di consumo/spesa che ho messo , son solo per evidenziare che proprio non tengo i riscaldamenti a palla per stare nudo. E' che comunque a temperature inferiori, per quanto come giustamente dici , potrei vestirmi di più, proprio non riesco a stare. Muoio dal freddo!!, Però mi basta arrivare a quella soglia, per poter stare bene nudo. Certo non tutto il giorno mi è possibile, magari ci riesco solo in serata, quando il caldo si accumula, però ci riesco e ci sto bene. in fondo il carburante che uso non è molto e poi risparmio sul lavaggio dei panni che porterei per coprirmi, per cui lavatrice, detersivi etc. E in fondo credo che si, bisogna essere ambientalisti, non sprecare energia, inquinare il meno possibile, ma se proprio ci mettiamo a fare i conti di cosa si sporca, forse mettere il dito sui riscaldamenti, mi pare una strada a senso unico. Perchè non considerare allora il consumo in automobili usate al posto di mezzi pubblici o biciclette, in riscaldamenti e condizionamenti eccessivi di tutti i luoghi di lavoro, scuole, supermercati? Oggi quasi ogni casa ha il condizionatore, è sempre così indispensabile? E quanto consumiamo in cibarie inutili? Quanti di noi inquinano in plastica comprando acqua minerale e non utilizzando quella del rubinetto, magari filtrata se proprio fa schifo? Perchè la sera non ci si fa una giocata a carte con la famiglia o non si va a letto presto, invece di consumare televisione? Perchè non accendiamo una candela o un lume a olio, invece di accendere decine di lampade? Perchè compriamo ogni anno scarpe e vestiti alla moda, e invece non li rappezziamo come facevano i nostri nonni? Perchè finche non son finiti non si passano i vestiti da un figlio all'altro? perchè le nostre donne non sanno far più nulla di cucito, e come si strappa qualcosa, si butta e si fa nuovo? Quando ero piccolo, con i calzoni vecchi del padre ci si facevano due paia di calzoni per i figli. Come vedi, se uno vuol rispettare l'ambiente i modi ce ne sono a josa. Io dico sempre che bisogna essere bravi, senza essere fondamentalisti ne estremisti, perchè in ogni tipo di estremismo c'è di fondo la pazzia. Consumismo sfrenato no, attenzione si, esasperazione......no dai , lasciamo perdere. |
khrenek |
Inserito il - 02/01/2008 : 17:30:34 Sono d'accordo con Emanuele. Nel mio caso, ad esempio, abitando in condominio pubblico (case del comune) con riscaldamento centralizzato, non decido io la gestione dell'impiano, ma la casa è stata sistemata (in parte dal mi'babbo) in modo da disperdere il meno possibile calore interno, per cui, anche con le temperature "imposte", riesco a stare nudo senza rpoblemi. Quando sono a casa di mia madre, dove il riscaldamento lo gestiamo direttamente noi, la temperatura è più bassa e d'inverno (a parte di notte nel mio candido lettuccio ), non mi sogno minimamente di mettere il riscaldamento a palla per poter stare nudo (la mi'mamma non si scompone minimamente se giro per casa nature).
|
Emanuele Cinelli |
Inserito il - 02/01/2008 : 12:19:50 Scusa ma a questo punto perchè non eliminiamo del tutto il riscaldamento, tanto basta vestirsi per bene! Attenzione, bene, anzi benissimo stare attenti alle cose, ma non esageriamo, la legge prevede 20 gradi al massimo negli ambienti e tot ore di funzionamento delle caldaie, quando rispetto la legge devo considerarmi a posto, se poi riesco anche a stare al di sotto. Per altro è tutta da verificare l'equazione caldaia spenta o bassissima per tot ore e alta per altre ore = meno consumo, dipende dalla coibentazione della casa, questo piuttosto è il tema dolente, molte case ancora non sono coibentate adeguatamente e perdono calore in pochissmo (senza parlare che in queste buona parte dell'energia di riscaldamento va a scaldare l'ambiente esterno). Le battaglie ecologiche e ambientali vanno portate avanti sicuramente ma lottando sui piani corretti, non su quelli più comodi, come troppo spesso viene fatto. |
azangelo |
Inserito il - 02/01/2008 : 11:40:51 Grazie per le risposte, ma personalmente sono ancora piuttosto perplesso. Spendere poco (e quindi consumare poco) significa minore impatto ambientale rispetto a scaldare molto (e quindi consumare e pagare molto), ma (a meno di alcuni casi dovuti, secondo me, alla soglia del confort personale più o meno elevata) è sempre verificato che per stare bene nudi occorre riscaldare l'ambiente in cui si vive DI PIU' di quanto non occorra stando vestiti. In questo caso non è una questione di "relatività", ragioniamo in termini assoluti. saluti |
a_fenice |
Inserito il - 01/01/2008 : 21:49:54 Dipende molto dalla soglia del freddo di ognuno e da come riesci a scaldare la casa. Certo che inquinare per star nudi, non è ne da nudisti, ne da persone responsabili. Personalmente con una temperatura di circa 20 ° riesco benissimo a star nudo sia durante il giorno, ma soprattutto il dopo cena. In vero in casa mia (sto in affitto), i riscaldamenti in zona giorno sono inesistenti, per cui ho dovuto già 4 anni fa pensare a soluzioni alternative e complementari. Per cui riscaldo la zona notte con i riscaldamenti, che stanno accesi per pochissime ore la sera e a temperature comunuqe sui 20 al max (spendo circa 80 euro mese di metano, per darvi una misura del poco uso). Per la zona giorno ho preso una stufetta a isoparaffina (quelle a combustibile liquido, per capirsi), che tengo anche lei sui 20, ma visto che il mio tempo in casa lo passo molto la pc e su questo sito, me la sono sistemato vicino, per cui sfrutto il primo getto di calore che è normalmente anche più alto di quanto necessario. Per darvi anche qui un'idea, consumo circa 2 barilotti di combustibile all'anno (36 litri) con una spesa di 80 euro per tutto l'inverno. Con ciò riesco a star nudo (non temo molto il freddo) e a non inquinare (in fondo devo comunque scaldare la zona giorno e diversamente, nemmeno col cappotto potrei starci) |
Andrea vi |
Inserito il - 01/01/2008 : 19:44:38 personalmente penso sia una follia usare tutta quell'energia per poter fare i naturisti perchè se no bisogna dire nudisti.personalmente io sto in maglione e maglietta e niente sotto,e col clima che c'è mi sento comunque libero;il naturismo d'inverno si può fare a livelli ecocompatibili quando lo si fa in comune nelle grandi saune pubbliche...peccato che ci siano solo a nord di mezzocorona |
giopd |
Inserito il - 01/01/2008 : 19:43:55 oltre all'impatto ambientale, aspettao da tenere ovviamente molto in considerazione, basta dire che aumenta a dismisura la spesa per il gas... che già con solo 0,5 gradi in più si nota con la bolletta.
Io personalmente sto a 19,5°, max 20 in certe circostanze. E sto bene con una maglietta, di giorno anche senza. |
|
|