V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
robi nood |
Inserito il - 07/02/2011 : 16:19:07 Avete notato anche voi la nascita di questa strana categoria? Di quelli che chiedono l'elemosina ai semafori in tenuta adamitica e coperti solo da un cappotto lungo? Oramai mi è capitato di vederne diversi esponenti, di entrambi i sessi, che tra l'altro da barefooters oltranzisti riescono a stare scalzi sia sull'asfalto rovente che sotto la pioggia delle fredde giornate invernali.
Da qualche tempo vicino alla bocca della verità ne è comparso uno ancora più strano, coperto di indumenti a fil di pube e con le gambe interamente nude.
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15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Berny |
Inserito il - 15/02/2011 : 15:13:48 | robi nood ha scritto:
Credo che gli homeless siano qualcosa di diverso dai semplici mendicanti o dai lavavetri ai semafori. Credo siano spesso delle persone che rifiutano le normali convenzioni sociali, i concetti di dimora, di lavoro, di famiglia, di proprietà. Son persone che talvolta rinunciano anche agli aiuti che vengono loro porti o sono comunque riluttanti a ricercarne. Mi ha colpito la coincidenza di queste mise minimaliste indossate da alcuni di loro, che hanno in comune un aspetto di rigetto dei vestiti e di rinuncia alla protezione visiva o termica che essi forniscono. |
Dovrebbero trattarsi dei cosiddetti clochard. Qualche anno fa in piena estate,nella sala d'attesa della stazione di rimini, vidi una signora (è poco simpatico definirla barbona), coricata sulle sedie, con un leggero e sporco vestito bianco e sotto non portava nulla. Ogni tanto apriva gli occhi, vedeva che il resto dei viaggiatori in attesa la guardava, ma lei noncurante, restava lì continuando a dormire. La gente la osservava con sguardi di compassione misti a noia. Quasi a confermare che ormai non ci si meraviglia quasi più di nulla di chi e di ciò che si può incontrare nei luoghi pubblici. |
alex65 |
Inserito il - 09/02/2011 : 14:44:18 In questa trasmissione alla radio di cui parlavo da un lato mettevano in guardia dal dare soldi a chi di fatto fa parte di un racket. Hanno citato l'esempio di una organizzazione che prendeva sordomuti dalla russia, li vestiva con cappotti ad ok e li dislocava a chiedere elemosina. Ovviamente ben poco restava in tasca ai ragazzi. I capi dell'organizzazione guadagnavano invece centinaia di migliaia di Euro.
D'altra parte consideravano positivo il contato umano, per quanto fugace, che comunque si ha nel dare l'elemosina a una persona fisica, che vedi davanti a te. Lo stesso sordomuto che ha avuto il coraggio di ribellarsi e denunciare il tutto lo ha fatto forse proprio grazie al contatto avuto con qualche passante.
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robi nood |
Inserito il - 09/02/2011 : 12:00:50 Le notizie riportate nell'articolo linkato da atter sono abbastanza inquietanti, visto che sembrerebbero confermare l'esistenza di un racket che sfrutta queste persone. Comunque ritengo che i terminali ultimi di questo racket siano verosimilmente soltanto sfruttati; dubito che lo facciano come attività per sostenersi.
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alex65 |
Inserito il - 08/02/2011 : 14:48:49 Oggi alla radio (12:40, radio 1) parlavano dei "cappottari" e li descrivevano come un vero e proprio racket organizzato. (hanno poi discusso delle elemosina in generale) |
n/a |
Inserito il - 08/02/2011 : 11:13:05 | abx49 ha scritto:
Cordom, una decrizione, se pur locale, che fa riflettere. Sopratutto quando indichi le ragioni e/o gli eventi che portano a questo stato di cose. E' vero, è una realtà locale, e forse ristretta, ma la tua conoscenza sul campo ti pone in una condizione più che credibile. Quando sentiamo le cose attraverso la televisione, al di là del distacco che il mezzo provoca, siamo distratti, perchè riceviamo un segnale in mezzo a mille segnali. Dopo un minuto c'è la pubblicità del sapone o del cellulare. Qui è un pò diverso. ho cercato, ho voluto leggere, e devo dire che l'intervento di Cordom mi ha per certi versi lasciato l'amaro in bocca. Non certo per lui, ma per quello che dice. Forse 78 sono pochi, anche 200 sono pochi, ma pensate se in mezzo a loro ci fosse uno di noi, un nostro conoscente, un nostro parente. Insomma, quanto può essere brutta la vita, anche se già so che Cordom non sarà d'accordo. Ma lui è un pianeta diverso.
Ps: Mentre scrivevo è intervenuto ConteMax. E' vero si stava parlando di un specifico e ben circoscritto argommento. Però di fronte a certe indicazioni siamo veramente senza armi, siamo veramente nudi.
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Credo che sono andato fuori tema,mi sono fatto prendere dall'argomento. Per abx49,pensa che dietro a questi numeri(numeri in difetto)vi sono famiglie e parentela in difficoltà,perciò bisogna moltiplicare. |
n/a |
Inserito il - 08/02/2011 : 11:06:19 | ConteMax ha scritto:
Aspetta Cordom.. Di povertà se ne vede tantissima anche qui a Mestre e probabilmente anche più che dalle tue parti, complice la morte del polo industriale di Portomarghera che ha abbandonato a se stessi migliaia di operai (ma anche dirigenti in età troppo avanzata per trovare lavoro altrove ma non abbastanza da andare in pensione)e quindi di famiglie.
Robi nood si riferisce a | Di quelli che chiedono l'elemosina ai semafori in tenuta adamitica e coperti solo da un cappotto lungo? |
e di questi, almeno da queste parti non ne vedo.
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Ti do ragione,ne ho visti pochi a vicenza in queste condizioni,di solito la maggioranza è vestita malamente,ma vestita. |
ConteMax |
Inserito il - 08/02/2011 : 10:51:23 Aspetta Cordom.. Di povertà se ne vede tantissima anche qui a Mestre e probabilmente anche più che dalle tue parti, complice la morte del polo industriale di Portomarghera che ha abbandonato a se stessi migliaia di operai (ma anche dirigenti in età troppo avanzata per trovare lavoro altrove ma non abbastanza da andare in pensione)e quindi di famiglie.
Robi nood si riferisce a | Di quelli che chiedono l'elemosina ai semafori in tenuta adamitica e coperti solo da un cappotto lungo? |
e di questi, almeno da queste parti non ne vedo. |
n/a |
Inserito il - 08/02/2011 : 10:35:14 Qualcuno mi ha chiamato?Eccomi. Posso parlare della realtà vicentina che conosco,altre non conosco se non per sentito dire. A vicenza abbiamo il centro accoglienza che ospita per la notte 78 persone,altre che oscillano tra 26 certe e 40 semiconosciute che dormono fuori.Ogni giorno sono circa 200 pasti che vengono consumati.Il 25% sono extracomunitari gli altri vicentini doc.Personalmente a Vicenza li vedo ai semafori,di solito mi fermo e una buona quantità parlano dialetto tipicamente vicentino.Ci sono i Rom,africa del nord e cominciano quelli orientali. Spesso sono povertà nuove,che prima erano persone con lavoro e poi crac.Poi ci sono i soliti barboni a volte per scelta e magari laureati che non accettano questo stile di vita.Sono quelli che creano meno problemi.Cominciano ad esserci anche divorziati senza dimora. E' vero che pochi si vedono,ma la povertà nel vicentino è in aumento,ma nascosta. Esempio del mio paese di 5000 abitanti.Abbiamo tre che si mettono nei semafori:Il primo è morta la mamma 2 anni fa,lui affetto da una grave depressione psitica dopo l'abbandono della morosa. Un altro ex operaio ed anche lui con disturbi psichici.ecc. E' vero che dobbiamo fare costantemente prevenzione,tutelarli affinche non cadano sotto organizazioni criminali e di sfruttamento invitandoli sempre al centro. Il fenomeno povertà è indubbiamente in crescita cosa che non credevo neanch'io.Facciamo fatica nel mio paese a seguire tutti e intervenire con supporti sociali dato anche le scarse risorse e tagli nel sociale e se non ci fosse il volontariato (dierei che è il nuovo modo per essere cittadini)ci sarebbe da aver paura per tensioni sociali sempre assopite. E' indubbio che ci sono anche coloro che la povertà diventa un lavoro,ma credetemi sono subito individuati e sono molto pochi. Queste persone del mio paese le conoscevo prima come persone normali e ora sono così. Coloro che sono ai semafori (vero che sono diminuiti)sono solo la punta visibile di un fenomeno in continuo espandersi che è sommerso.I nuovi poveri,frutto della nostra situazione economica che un giorno hai un posto e il giorno dopo povero,sono molto nascosti e facciamo fatica a trovarli sopratutto perchè si vergognano della loro situazione e di aver perso la loro dignità agli occhi di tutti.La depressione e l'alcolismo per questi sono facile preda.Sono situazioni molto delicate dove la famiglia spesso non c'è o assente. Si può fare qualcosa?Certo,con i pochi strumenti che abbiamo,possiamo travare inesrimenti lavorativi in qualche modo.La solidarità della prima ora non deve essere fine a se stessa,ma innescare progetti con soluzioni,un meccanismo di recupero sociale in una comunità che abbia gli occhi per vedere anche queste cose,che sappia dire perchè queste cose succedono.E se succedesse a me,avrei una comunità che mi aiuterebbe a uscirne?ciao |
atter |
Inserito il - 08/02/2011 : 10:33:54 Dietro i "cappottini" c'è un vero e proprio racket.
Questi disgraziati vengono messi "a battere" sui marciapiedi (e tirano su anche 300 euri al giorno) da vere e proprie organizzazioni criminali.
Non sono "pittoreschi personaggi" ma l'ultimo anello di una vera e propria catena criminale. Se non ci fossero**** che mossi da una pietas buonista elargissero loro danaro scomparirebbero presto dalle nostre strade.
Vedi anche questo articolo: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=132033&sez=HOME_ROMA&ctc=20 |
robi nood |
Inserito il - 08/02/2011 : 09:48:27 | ConteMax ha scritto:
Dalle nostre parti non ce ne sono...
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Cordom, dove sei? |
ConteMax |
Inserito il - 08/02/2011 : 08:22:26 Dalle nostre parti non ce ne sono. Qui si tratta esclusivamente di extracomunitari, spesso con pesanti menomazioni ben evidenziate, e di solito sempre agli stessi incroci.
Qualcuno ne ha fatt un vero e proprio lavoro, come il ragazzo che da anni è al semaforo da cui passo per andare in ufficio e che ormai mi saluta come un amico.
Vive in un appartamento, ha una moglie ed una figlia e fuma sigarette da 5 euro al pacchetto. Spesso lo trovo al bar dove bevo il caffè che fa colazione con latte macchiato e cornetto.
Lo chiamiamo dtutti "Lele", da l'ele-mosina.......... |
robi nood |
Inserito il - 07/02/2011 : 23:03:17 Credo che gli homeless siano qualcosa di diverso dai semplici mendicanti o dai lavavetri ai semafori. Credo siano spesso delle persone che rifiutano le normali convenzioni sociali, i concetti di dimora, di lavoro, di famiglia, di proprietà. Son persone che talvolta rinunciano anche agli aiuti che vengono loro porti o sono comunque riluttanti a ricercarne. Mi ha colpito la coincidenza di queste mise minimaliste indossate da alcuni di loro, che hanno in comune un aspetto di rigetto dei vestiti e di rinuncia alla protezione visiva o termica che essi forniscono.
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nudista81 |
Inserito il - 07/02/2011 : 19:31:08 Quando abitavo a Napoli, ai semafori sulle strade piu affollate c'era sempre qualche mendicante,che vendesse gli accendini o i fazzoletti, oppure chiedesse solo l'elemosina. Purtroppo loro non sono altro che manovali di ambienti criminali più forti,nazionali e non che creano la loro ricchezza da utilizzare altrove, sfruttando chi non ha nulla e fa tutto pur di provare ad avere un magro pasto o un tetto sotto un ponte e perchè no u minimo di protezione. |
ConteMax |
Inserito il - 07/02/2011 : 17:50:26 Ho visto coi miei occhi scaricare "mendicanti" da pulmini (tipo Vito) ai vari semafori. Ho chiesto ad un amico della digos come mai ne la polizia municipale ne la polizia di stato facessero nulla in proposito.
Non mi ha risposto direttamente ma mi ha fatto capire che se si intervenisse si solleverebbe un coperchio che porterebbe via grosse risorse di personale e fondi con risultati ininfluenti e deprimenti dato che qualunque magistrato avrebbe rigettato le imputazioni.
Meglio quidi fingere di non vedere a favore di impegni "più seri".
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EnSa |
Inserito il - 07/02/2011 : 17:24:51 Io ho sempre l'impressione che il fenomeno dell'elemosina chiesta da "categorie" di persone, sia l'evidenza di un racket e di una organizzazione -come si suol dire- senza scrupoli. Un poveretto potrebbe anche aver la sfortuna di possedere, come unico indumento, un solo cappotto. ma quando cominciano ad essere di più, di entrambi i sessi, in varie zone ... mi sa di "divisa". Potendo girarla in politica, si dovrebbe segnalare che il sindaco di Roma ha altre priorità, che non i problemi della gente (se non sono suoi parenti). Però se facesse meno il duro con gli indifesi (la cronaca tragica di stamattina ce lo sbatte in faccia) e un po' più il duro coi cattivi, certi problemi si potrebbero risolvere senza demagogia. |
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