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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Fede Inserito il - 29/05/2016 : 17:44:11
Ciao a tutti!
Credo che in una società civile bisogna riconoscere le esigenze di tutte le persone e di tutti i gruppi sociali, individuando e incrementando le possibilità per un miglioramento, una maturazione e un completamento dei vari aspetti della vita. Questo deve valere non solo per le esigenze fondamentali dell'individuo, quali il reddito, una dimora, mangiare sano, ecc, ma anche per quanto riguarda il raggiungimento della felicità.
La nostra repubblica è fondata sul lavoro, ma non fa menzione della felicità. Mi fa pensare a una società dove gli individui sono più simili a ruote di un ingranaggio, piuttosto che esseri con un cuore.
Ebbene, alla luce delle recenti vicissitudini parlamentari in materia di diritti, e vedendo come, spesso, ciò che può essere acquisito come un diritto per un gruppo può sembrare una "perdita" per un altro gruppo, mi chiedo se una conquista civile può andare a scapito di qualcuno, oppure è solo la paura del cambiamento a ostacolare l'avanzata dei diritti?

Spero che questa discussione delicata non prenda pieghe irrispettose nei confronti di chi potrebbe pensarla diversamente.
Forse il punto è proprio questo! C'è sempre qualcuno che la pensa meglio degli altri, e anziché accettare la pluralità di vedute come una ricchezza, si oppone a prescindere.
11   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Fede Inserito il - 31/05/2016 : 16:09:07
Ieri ascoltavo le considerazioni di G.F. Carpeoro, e sosteneva che il problema dell'Italia non è l'istituzione democratica, che bene o male c'è. E' piuttosto la coscienza civile di chi vota e di chi viene votato che, spesso, è molto scarsa.
Comunque consoliamoci! Nelle dittature la parola "diritti" non esiste nemmeno.
Dovremmo essere più uniti nel sostenere anche i diritti che non ci interessano direttamente.
E' questo che crea una coscienza di cittadinanza. E in Italia manca.
nick54 Inserito il - 30/05/2016 : 18:06:37
In Italia, le disuguaglianze sono talmente tante, che non sarà mai possibile avere diritti per tutti.

Non credo di essere scettico, ma solo realista!

Non solo, non riusciamo a legiferare, in maniera tale, che i benefici delle leggi promulgate, coinvolgano la stragrande maggioranza della popolazione( vedi leggi ad personam), ma questo andazzo, non fà altro che creare nuove disuguaglianze.

Mi sembra un cane che si morde la coda.

Comunque sono dell'avviso che i diritti, così come i doveri, debbano essere estesi e fruibili da tutti, senza togliere all'uno per darlo all'altro, a seconda di chi ci governa.

Fede Inserito il - 30/05/2016 : 16:28:18
Siman, ti sei preso a cuore le mie affermazioni e questo mi fa piacere! Anche se non ti senti in sintonia con quanto ho scritto, preciso che io non sono contro il denaro o contro la ricchezza, ma sono solo a favore della sovranità dei popoli e, in questo caso, della sovranità monetaria. Questo è un argomento complesso ma interessante trattato da diversi giuristi. Se ti interessa ti mando qualche link.

Per quanto riguarda i partiti in linea di massima hai ragione tu. Ma quante volte è stato disatteso un programma o una promessa?
Io non ce l'ho con i partiti. Sono solo la perfetta rappresentazione del popolo che gli vota.

Comunque, ritornando al piano dei diritti.
Cosa ne pensate di chi vuole fare profitti su un bene indispensabile come l'acqua?
Attenzione, ho scritto profitti e non coprire i costi.
Posso ammettere che si faccia profitto vendendo vino, che uno può scegliere di bere, oppure no.
Ma una cosa indispensabile... certo và pagata, ma per coprire i costi.

Vivere in un territorio salubre è un diritto.
Si fanno leggi per aumentare sempre di più i limiti di sostanze che neanche dovrebbero essere presenti nell'aria e nell'acqua, anziché impedire che si disperdano nell'ambiente.
Qui in Veneto, nella provincia di Vicenza si sta consumando un grave e silenzioso reato ambientale con la complicità delle ULSS e degli organi di informazione. A Vicenza come a Taranto (ILVA), il diritto alla salute è subordinato al diritto al guadagno.

Ora non voglio fare il polemico, ma secondo voi i diritti sono una cosa seria o sono solo un bersaglio da mancare costantemente in modo da rimanere in uno stato di necessità permanente?


siman Inserito il - 30/05/2016 : 12:16:20
Mhhh...ho letto e riletto il tuo intervento e non mi ci trovo.
Probabilissimamente solo per il fatto che non riesco a capire bene.
In ogni caso e non polemicamente, rispondo su alcuni punti.




Fede ha scritto:


Se invece parliamo di equità, anche questa dovrebbe essere un diritto.
Il dato di fatto è che i diritti sono strumentalizzati per dividere fette di consensi a questo o a quel partito, ma l'obiettività e il buon senso non hanno partito.
Pur vivendo in un paese considerato civile, vediamo che l'equità non esiste e non sembra neanche un presupposto costituzionale.






Tuttavia questa è retorica (dire una cosa e affermare il suo contrario).

Mi spiego: la funzione di un partito politico (nel senso più purista del termine) è quello di lottare e combattere per determinati valori e opinioni (ammesso e non concesso che siano giusti).
Perciò ci saranno (dovrebbero esserci, per la verità ) sempre alcuni partiti che soggettivamente (perciò per ciascuno di noi) affermano delle verità e altri che dicono/perseguono delle assurdità.

Perciò, essendo la politica pluralista, ci sarà sempre qualche partito che a te non va a genio mentre sarà supportato e votato da qualcun altro che ha idee differenti alle tue.




Fede ha scritto:

Vedete bene che al centro della cosiddetta civilizzazione c'è solo il denaro, e non l'umanità o la felicità.





Chi persegue l'umanità e la felicità dissociandosi dal denaro (persone encomiabili, per carità) sono quelle persone (santoni, eremiti, solitari ecc ecc) che decidono comunque di estraniarsi da una società consolidata ormai da millenni.
Personalmente non mi sentirei mai di abbracciare un simile modus vivendi pur rispettando eventuali decisioni altrui.

Se ci pensi bene, alla fin fine, i tanti amici che hai conosciuto qui dentro, volente o nolente, è grazie anche a quel denaro che ha permesso l'avvento e l'uso di internet e dei vari hardware e software...perciò, chi ama e gode nell'avere molte conoscenze e amicizie, è difficile che riesca ad ottenerle attraverso l'autarchia di una vita che non usa denaro.


Fede ha scritto:


Solo per le persone comuni come noi il denaro ha valore.
Ma se guardiamo bene scopriamo che non c'è un limite all'emissione monetaria, quindi i debiti delle nazioni sono delle convenzioni internazionali.




Anche qui il discorso, pur se ineccepibile, è molto complesso.

Vero che ormai non c'è più il rapporto scorte auree/valore del contante immesso, ma se una nazione provvedesse a immettere più liquidità sul mercato, da una parte favorirebbe la persone in generale ma conseguentemente farebbe aumentare molto l'inflazione per cui alla fin fine, ogni cittadino avrebbe si più denaro in tasca, ma contemporaneamente molto meno potere d'acquisto rispetto a prima.



Fede ha scritto:

Ritornando ai diritti, mi sembra che le leggi, e quindi la politica, vogliano frenare e limitare le conquiste dei popoli.
E' sempre meglio poter scegliere, che non avere scelta!




La politica intesa come promulgatrice di leggi è nominata attraverso le elezioni.
Se davvero chi è al potere (escludendo i regimi totalitari e dittatoriali) limita e frena le conquiste del popolo...la colpa è dello stesso popola che vota chi lo limita.



a_fenice Inserito il - 30/05/2016 : 07:14:57
Anche gli antichi latini conoscevano bene il giochetto, si chiamava: dividi et impera.
Fede Inserito il - 29/05/2016 : 22:01:43
a_fenice ha scritto:

L'art 3 della costituzione è molto chiaro, lapalissiano, e le norme erogate sono un continuum di diversità sociali.

Perché un dipendente pubblico in malattia deve rimanere reperibile in casa tutto il giorno e uno del privato solo quattro ore?
Perché se il pubblico ha una depressione deve comunque restare segregato, mentre il privato può uscire ogni ora?

Perché un cxxxxo di politico deve prendere soldi a sfascio durante e dopo il mandato, a vita, e un giovane che rimedia solo un caxxo di lavoro interinale viene sottopagato con solo 500€ al mese?

Perché io non posso dare del ladro ad un ladro, ma un politico può beffeggiare, denigrare, tutta un'intera serie di popolazione senza che nessuno possa dir nulla?

Perché se uno va in TV può stare nudo, su tutti gli schermi, di fronte ad ogni età di pubblico, se lo facciamo noi di nascosto su una spiaggia spersa in cxxxxo al mondo, veniamo tacciati come pervertiti, dissacratori di minori e quant'altro?


Cioè, mi fermo, ma c'è da riflettere su una quantità infinita di soprusi, di diseguaglianze, senza perdersi solo in certi ricorrenti temi.

Lo schifo, quello vero, ha mille teste come Medusa, e son tutti serpenti.

E quando sento proclami dalla bocca di tali serpenti, mi si rivolta lo stomaco.




La risposta a tutto questo è su un libro molto vecchio di Gustave le Bon: psicologia delle folle.
In poche parole quando la gente si incazza, arriva qualcuno che gli dice con chi deve prendersela!
Fede Inserito il - 29/05/2016 : 21:57:29
Se un diritto nuoce a qualcuno, non è più un diritto.
Se invece parliamo di equità, anche questa dovrebbe essere un diritto.
Il dato di fatto è che i diritti sono strumentalizzati per dividere fette di consensi a questo o a quel partito, ma l'obiettività e il buon senso non hanno partito.
Pur vivendo in un paese considerato civile, vediamo che l'equità non esiste e non sembra neanche un presupposto costituzionale.
Vedete bene che al centro della cosiddetta civilizzazione c'è solo il denaro, e non l'umanità o la felicità.
Solo per le persone comuni come noi il denaro ha valore.
Ma se guardiamo bene scopriamo che non c'è un limite all'emissione monetaria, quindi i debiti delle nazioni sono delle convenzioni internazionali.
Ritornando ai diritti, mi sembra che le leggi, e quindi la politica, vogliano frenare e limitare le conquiste dei popoli.
E' sempre meglio poter scegliere, che non avere scelta!
a_fenice Inserito il - 29/05/2016 : 21:54:27
L'art 3 della costituzione è molto chiaro, lapalissiano, e le norme erogate sono un continuum di diversità sociali.

Perché un dipendente pubblico in malattia deve rimanere reperibile in casa tutto il giorno e uno del privato solo quattro ore?
Perché se il pubblico ha una depressione deve comunque restare segregato, mentre il privato può uscire ogni ora?

Perché un cxxxxo di politico deve prendere soldi a sfascio durante e dopo il mandato, a vita, e un giovane che rimedia solo un caxxo di lavoro interinale viene sottopagato con solo 500€ al mese?

Perché io non posso dare del ladro ad un ladro, ma un politico può beffeggiare, denigrare, tutta un'intera serie di popolazione senza che nessuno possa dir nulla?

Perché se uno va in TV può stare nudo, su tutti gli schermi, di fronte ad ogni età di pubblico, se lo facciamo noi di nascosto su una spiaggia spersa in cxxxxo al mondo, veniamo tacciati come pervertiti, dissacratori di minori e quant'altro?


Cioè, mi fermo, ma c'è da riflettere su una quantità infinita di soprusi, di diseguaglianze, senza perdersi solo in certi ricorrenti temi.

Lo schifo, quello vero, ha mille teste come Medusa, e son tutti serpenti.

E quando sento proclami dalla bocca di tali serpenti, mi si rivolta lo stomaco.

siman Inserito il - 29/05/2016 : 20:57:45
a_fenice ha scritto:

Il problema si pone solo se il riconoscimento di un diritto diventa una sopravaricazione dei diritti di altri.



Se ad una vecchietta vengono riconosciute solo 500/600 € come quota minima per poter sopravvivere degnamente, perché ad un immigrato accolto si da la casa con affitto pagato dal comune e quasi 1000 €. (E senza scendere nel basso discorso di capire quale popolo abbia accantonato quei soldi per pagare affitto e pensione sociale)

Non nego l'accoglienza, non sia mai, ma se viene ritenuto che 600€ bastino all'una, e l'affitto se lo paga, che sia la stessa cosa per gli altri, o viceversa, che sia data casa gratis e 1000€ anche alla vecchietta (che sarebbe molto meglio)

Questo è il discorso sulla parità dei diritti.










In questo caso, tuttavia, non stiamo ragionando su appartenenti alla nostra repubblica come da topic.

Ovvio che concordo sulle tue parole oltre a discordare sul fatto che la classe politica decida con soldi pubblici determinate (secondo me) vere e proprie regalie e al contempo danni verso i propri connazionali.

Forse mi sbaglio ma da quel che leggo in rete e sui media,
...alla luce dei vari malcontenti anche in altri stati esteri...
...penso che molti nostri politici, alle prossime elezioni, pagheranno un "dazio" in voti che non si aspettano.








a_fenice Inserito il - 29/05/2016 : 20:21:47
Il problema si pone solo se il riconoscimento di un diritto diventa una sopravaricazione dei diritti di altri.

Se gli etero si sposano, a chi lede diritto se lo fanno anche i gay.

Se ad una vecchietta vengono riconosciute solo 500/600 € come quota minima per poter sopravvivere degnamente, perché ad un immigrato accolto si da la casa con affitto pagato dal comune e quasi 1000 €. (E senza scendere nel basso discorso di capire quale popolo abbia accantonato quei soldi per pagare affitto e pensione sociale)

Non nego l'accoglienza, non sia mai, ma se viene ritenuto che 600€ bastino all'una, e l'affitto se lo paga, che sia la stessa cosa per gli altri, o viceversa, che sia data casa gratis e 1000€ anche alla vecchietta (che sarebbe molto meglio)

Questo è il discorso sulla parità dei diritti.

Parlavo giorni fa con un esponente della Cei, e ho detto una cosa semplice: la gerarchia ha libertà di parola e deve promulgare il suo credo, a cui sono però "obbligati" solo i suoi adepti, e non tutto il popolo umano, e che comunque certi toni discriminatori usati da Bagnasco & C, violano palesemente ciò che è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

Quanto alle reazioni omofobie dei tre parlamentari & accoliti che vogliono portare a referendum la nuova legge, beh a loro a a chi li sostiene dico solo: ma quando eravate nascosti dentro quella casa con tanto di escort, dove era la VS moralità?
Su, non fatemi parlare, che ne so troppe.


siman Inserito il - 29/05/2016 : 18:55:26
Se ti riferisci alle ultimissime leggi sulle unioni civili...
non posso che concordare con te.
Su Fabebook, Carla (mi pare sia stata lei) ha postato una vignetta che rappresentava uno scambio di battute in discorso diretto tra due persone e diceva più o meno così:

Pinco: "TU SEI FAVOREVOLE O CONTRARIO AI MATRIMONI GAY?"

Pallo: "E TU SEI FAVOREVOLE O CONTRARIO AI MATRIMONI ETERO?"

Pinco: "QUESTA E' UNA DOMANDA IDIOTA"

Pallo: "APPUNTO."




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