V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
kevin |
Inserito il - 27/06/2022 : 22:32:59 Perché usare la bandiera tradizionale del PRIDE La stagione del Pride è iniziata e ci siamo posti una domanda: dovremmo usare la bandiera 'tradizionale' o quella 'progressista'? Come ci si poteva aspettare, da questa domanda è nata una discussione. Alcuni considerano transfobico e razzista il fatto che non usiamo la bandiera 'progressista'. È arrivato il momento di dire la nostra!
La bandiera arcobaleno originale è stata disegnata da Gilbert Baker nel 1978. I colori riflettono la diversità della comunità LGBT+ con tutto il suo spettro di sessualità e identità di genere.
La bandiera progressista è stata disegnata da Daniel Quasar nel giugno 2018. Voleva sensibilizzare l'opinione pubblica sulla lotta del gruppo più emarginato di persone di colore (PoC) e trans della nostra comunità. Per essere chiari, sosteniamo l'intento della bandiera progressista. Il razzismo e la transfobia non hanno posto nella nostra comunità. Ma siamo nel 2022 e ora la maggior parte delle grandi aziende ha cambiato la propria bandiera. La nuova bandiera si vede ovunque e si sente già la 'pressione sociale'. È comprensibile che tutti vogliano mostrare solidarietà nella stagione del Pride; inoltre nessuno vuole rischiare una tempesta mediatica sul proprio brand.
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Poiché facciamo parte della comunità LGBT+, questo argomento è particolarmente importante per noi. Quindi chiediamo a gran voce: è davvero un progresso rendere la nuova bandiera uno standard? Siamo tutti speciali La bandiera tradizionale rappresenta l'amore incondizionato per tutti. Mettere in risalto un gruppo può essere visto come una disuguaglianza dagli altri. Questo, insieme alla pressione sociale, può portare a silenziare alcune voci e creare sfiducia. Tieni presente che alcune persone Trans o PoC non vogliono essere messe in risalto e vogliono solo essere parte integrante della nostra comunità. Temiamo che la nuova bandiera porti alla divisione e che sarà ancora più difficile fare progressi.
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20 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
alessiaZimi |
Inserito il - 14/01/2024 : 11:49:37 | a_fenice ha scritto:
Rispondo per temi
Battaglie condivise: con questo indico una volontà di combattere non solo le proprie battaglie( ma anche quelle degli altri. Nella vita, ognuno di noi ha i suoi problemi sociali: bullismo, accettazione, magrezza o grassezza, bellezza o bruttezza, intelligenza, salute e chi più ne ha più ne metta. Se ogni individuo combatte solo per i propri problemi, sono miriadi di minoranze che non otterranno mai nulla. Se io combatto anche per i tuoi provlemi, poi anche te combatti per i miei, e insieme vinciamo su chi non ha problemi e se ne frega degli altri. Ciò però non significa che bisogna creare bandiere e sigle che racchiudono chiunque, perché avremo sempre qualcuno escluso, minimo per non conoscenza o mancanza di informazione.
Pronomi: capisco o provo a capire chi, ritrovandosi in un altro genere, tenda ad essere riconosciuto e correttamente definito. Però giustamente son cose che uno non le ha scritte in fronte, quindi da parte mia, lo pretenderei solo nell’ambito amicale o solo se ampiamente conosciuto. Anche l’uso dello schwa è una cosa che, almeno in italiano, fa ridere (o incazzare, secondo occasioni. Nella nostra lingua la declinazione neutra non esiste, è forzarla nello scrivere, per quanto lodabile, rende il tutto illeggibile e incomprensibile (almeno a me fa così.) Seguivo un sito, dove da tempo hanno iniziato ad usarlo negli articoli. Ci ho provato per mesi, fino al punto che mi ero visto di abbandonarlo perché dovevo tradurre ogni frase per capirne il significato. Una volta si usava un generico asterisco, stessa cosa, che però ci rendeva liberi di sostituire con la lettera più idonea al discorso, rendendo tutto fluido e comprensibile. Io sarò vecchio, non contesto, ma questa cosa mi esclude dalla comprensione. E credo sia la stessa cosa per molti.
Gay pride: una piccola info, da qualche anno si chiama solo pride, proprio per l’allargamento e l’inclusione a tutti, stesso discorso di bandiera a sigla. Mi cambia qualcosa? Sinceramente si. Per me è per molti dei tutti, il gay pride era il ricordo dei moti di stonewall, dove la comunità gay repressa e osteggiata, rivendica il proprio spazio e diritto riversandosi in strada chiedendo e manifestando con orgoglio il proprio status. E ci stava anche il carnevale, per comprendere anche quelle persone queer, che erano parimenti osteggiate. Carnevale non significa scendere al porno, quindi gli eccessi erano e sono sempre di troppo. Tolto questo però, togliere la musica, i costumi, pretendere una sfilata in giacca e cravatta, significa solo dimenticare stonewall. Parimenti cambiargli nome, diventa, per me, una manifestazione nuova, con temi diversi, dove davvero non si capisce né il carnevale, né altro che non sia un passeggiare, sbandierare e proclamare le richieste sui propri diritti. Nella fattispecie, quasi quasi sarebbe meglio procedere come fanno i sindacati, urlare, sbandierare, e farla finita. Ma giuro, da sostenitore del movimento, anche in questo preferirei essere nel passato, e spiegare il perché si sta manifestando in un certo moto a chi non lo sa o non comprende. Quanto al fatto che un pride serva solo per far casino senza alcun costrutto, consiglierei di parteciparne a qualcuno, soprattutto all’estero, per capire nel profondo che spallata che da. Ricordo ancora con tenerezza e ansia interiore un pride vissuto a Brightown, dove assieme ai vari gruppi gay lesbo trans etc sfilavano ambulanze, poliziotti, pompieri, medici etc, tutti gay e organizzati in gruppi definiti, nonché rappresentanze di chiese e congregazioni che sostenevano e non condannavano affatto, fior di rappresentanze di realtà social, tipo tv o radio e web e così via dicendo. E vedevo gente che dapprima guardava quasi schifata, per poi fare la faccia di chi comprendeva il tema dell’essere tutti figli di questo mondo. Non si può dire dovete manifestare così o cosà, bisogna informarsi, partecipare, e sostenere. E se voleste farlo, consiglio di vedere il film Pride, su Amazon prime, dove un gruppo di gay sostennero i minatori omofobi inglesi, contribuendo a migliorare le loro vita, e i minatori che abbandonando le proprie ritrosie, scesero in campo e sostennero i gay durante un pride. Questo è il significato di combattere le battaglie degli altri… uniti si vince.
Non c’è bisogno di esser gay per aiutare e partecipare ad un pride, come non c’è bisogno di avere un tumore per scendere in campo per sostenere gli oncologici.
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@beppone.15 ma no, non intendo nulla di violento, assolutamente. Ciò che dico io è, come ti avevo detto, qualcosa di un po' più serio e strutturato. Ti ho portato il '68 come esempio, è quello che intendo io. Scioperi, manifestazioni in piazza, ma fatte in maniera seria, strutturata, organizzata. Non che il pride non sia una cosa seria di per sè, dico solo che è organizzato quasi come se non lo fosse. Per me non riesce a comunicare, per come è portato avanti, i giusti messaggi.
@a_fenice Ok sul combattere battaglie in comune in modo che altre minoranze possano avere sostegno e riescano meglio a far sentire la propria voce, ma qui il rischio che si corre è di fare appunto un minestrone generico che non porta a nulla, se non ad altra confusione. La questione purtroppo è parecchio difficile da districare. Per alcuni punti sono d'accordo con te, per altri un po' meno. Non dico che ognuno debba combattere le proprie battaglie, ci mancherebbe, però bisognerebbe rendere chiari, palesi, e tangibili i vari argomenti. Sai quante persone pensano che identità di genere e orientamento sessuale siano due cose collegate? Non è sbagliato combattere per entrambe le cose, insieme e uniti, ma non è neanche giusto far prevalere la confusione e confondere le cose.
In merito ai pronomi la pensiamo alla stessa maniera, quindi null'altro da dire!
Pride/Gay Pride. Non so com'era tanto tempo fa, o come sia all'estero. Quello che vedo io (e che vedono in molti), è proprio quello: carnevale, eccessi che quasi scadono nel porno, una festa in giro per le piazze. Non dico che non bisogna portare in piazza le proprie motivazioni, dico solo che, per come è fatto, il pride è inutile, inefficace. Non riesce a trasmettere il messaggio che dovrebbe mandare, è una forma sbagliata di comunicazione. Proprio per questo sono più dell'idea che servirebbero manifestazioni (non in giacca e cravatta per forza, ma neanche mezzi nudi al ritmo di tamburi), scioperi, interventi sociali e di dibattito/confronto nelle scuole, nei circoli, nelle biblioteche, nelle librerie, in piazza. Una cosa appunto continua e strutturata.
Poi vabbè, ovvio che non serve essere gay per sostenere i diritti dei gay, ci mancherebbe! |
a_fenice |
Inserito il - 13/01/2024 : 20:37:36 Rispondo per temi
Battaglie condivise: con questo indico una volontà di combattere non solo le proprie battaglie( ma anche quelle degli altri. Nella vita, ognuno di noi ha i suoi problemi sociali: bullismo, accettazione, magrezza o grassezza, bellezza o bruttezza, intelligenza, salute e chi più ne ha più ne metta. Se ogni individuo combatte solo per i propri problemi, sono miriadi di minoranze che non otterranno mai nulla. Se io combatto anche per i tuoi provlemi, poi anche te combatti per i miei, e insieme vinciamo su chi non ha problemi e se ne frega degli altri. Ciò però non significa che bisogna creare bandiere e sigle che racchiudono chiunque, perché avremo sempre qualcuno escluso, minimo per non conoscenza o mancanza di informazione.
Pronomi: capisco o provo a capire chi, ritrovandosi in un altro genere, tenda ad essere riconosciuto e correttamente definito. Però giustamente son cose che uno non le ha scritte in fronte, quindi da parte mia, lo pretenderei solo nell’ambito amicale o solo se ampiamente conosciuto. Anche l’uso dello schwa è una cosa che, almeno in italiano, fa ridere (o incazzare, secondo occasioni. Nella nostra lingua la declinazione neutra non esiste, è forzarla nello scrivere, per quanto lodabile, rende il tutto illeggibile e incomprensibile (almeno a me fa così.) Seguivo un sito, dove da tempo hanno iniziato ad usarlo negli articoli. Ci ho provato per mesi, fino al punto che mi ero visto di abbandonarlo perché dovevo tradurre ogni frase per capirne il significato. Una volta si usava un generico asterisco, stessa cosa, che però ci rendeva liberi di sostituire con la lettera più idonea al discorso, rendendo tutto fluido e comprensibile. Io sarò vecchio, non contesto, ma questa cosa mi esclude dalla comprensione. E credo sia la stessa cosa per molti.
Gay pride: una piccola info, da qualche anno si chiama solo pride, proprio per l’allargamento e l’inclusione a tutti, stesso discorso di bandiera a sigla. Mi cambia qualcosa? Sinceramente si. Per me è per molti dei tutti, il gay pride era il ricordo dei moti di stonewall, dove la comunità gay repressa e osteggiata, rivendica il proprio spazio e diritto riversandosi in strada chiedendo e manifestando con orgoglio il proprio status. E ci stava anche il carnevale, per comprendere anche quelle persone queer, che erano parimenti osteggiate. Carnevale non significa scendere al porno, quindi gli eccessi erano e sono sempre di troppo. Tolto questo però, togliere la musica, i costumi, pretendere una sfilata in giacca e cravatta, significa solo dimenticare stonewall. Parimenti cambiargli nome, diventa, per me, una manifestazione nuova, con temi diversi, dove davvero non si capisce né il carnevale, né altro che non sia un passeggiare, sbandierare e proclamare le richieste sui propri diritti. Nella fattispecie, quasi quasi sarebbe meglio procedere come fanno i sindacati, urlare, sbandierare, e farla finita. Ma giuro, da sostenitore del movimento, anche in questo preferirei essere nel passato, e spiegare il perché si sta manifestando in un certo moto a chi non lo sa o non comprende. Quanto al fatto che un pride serva solo per far casino senza alcun costrutto, consiglierei di parteciparne a qualcuno, soprattutto all’estero, per capire nel profondo che spallata che da. Ricordo ancora con tenerezza e ansia interiore un pride vissuto a Brightown, dove assieme ai vari gruppi gay lesbo trans etc sfilavano ambulanze, poliziotti, pompieri, medici etc, tutti gay e organizzati in gruppi definiti, nonché rappresentanze di chiese e congregazioni che sostenevano e non condannavano affatto, fior di rappresentanze di realtà social, tipo tv o radio e web e così via dicendo. E vedevo gente che dapprima guardava quasi schifata, per poi fare la faccia di chi comprendeva il tema dell’essere tutti figli di questo mondo. Non si può dire dovete manifestare così o cosà, bisogna informarsi, partecipare, e sostenere. E se voleste farlo, consiglio di vedere il film Pride, su Amazon prime, dove un gruppo di gay sostennero i minatori omofobi inglesi, contribuendo a migliorare le loro vita, e i minatori che abbandonando le proprie ritrosie, scesero in campo e sostennero i gay durante un pride. Questo è il significato di combattere le battaglie degli altri… uniti si vince.
Non c’è bisogno di esser gay per aiutare e partecipare ad un pride, come non c’è bisogno di avere un tumore per scendere in campo per sostenere gli oncologici.
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beppone.15 |
Inserito il - 13/01/2024 : 17:22:26 Non è che debba concludersi con la presa della bastiglia e la ghigliottina in pubblica piazza per gli omofobi #128514; sensibilizzare la politica e la comunità ai temi di inclusione (divertendosi), è un traguardo. Poi non so se al pride seguono anche tavole rotonde e provvedimenti politici, probabilmente si ma non ne sono informato. I metodi educativi più efficienti prevedono un momento del gioco perché crei interesse anche in chi non è interessato dalla tematica (vedi il sottoscritto) (Che non deve cadere nello squallido ovviamente) |
alessiaZimi |
Inserito il - 13/01/2024 : 17:11:50 Certo, rasserena vedere il sindaco che dice belle parole. Ma alla fine della fiera cosa resta? Cosa si ricorderanno le persone? Le belle parole del sindaco o il fatto che tanti gay hanno sfilato mezzi nudi per le vie della città, su carri, suonando e cantando come se fosse carnevale? Finito il gay pride, cosa rimane? Niente. E' un evento isolato e basta. E le aggressioni successive ne sono un segno tangibile |
beppone.15 |
Inserito il - 13/01/2024 : 16:44:26 La lingua italiana, come tutte le lingue, ha le sue regole ben codificate; Per questo c'è l'accademia della crusca che da un indirizzo d'uso su neologismi. Personalmente mi asterrei dall'utilizzo di vocaboli di fantasia poiché " le parole sono importanti "(Cit Palombella rossa di Nanni moretti, per lo spezzone del video cercate su YouTube #128515;) Per quanto riguarda le bandiere; Nessuno mai potrà sentirsi totalmente incluso in una definizione o simbolo in quanto siamo persone, le suddivisioni microscopiche, quasi atomiche che ci sforziamo assiduamente e assurdamente di trovare non creano comunità, ma isolano perché mettono in evidenza le differenze. Sui pride invece dipende come vengono organizzati, nella mia città sono momenti di festa, musica, dove anche le istituzioni partecipano e prendono parola. È un modo importante per includere e aprirsi alla comunità veicolando in una maniera, anche gioiosa, un forte messaggio di educazione al rispetto delle diversità. |
alessiaZimi |
Inserito il - 13/01/2024 : 16:00:04 | a_fenice ha scritto:
Invece lo vedo legato benissimo. Hai già letto come la penso, e posso capire alcune cose, mentre non ne capisco altre. Da una parte esiste una marea di minoranze, che però han tutti i diritti di esistere. Dall’altra esiste una realtà lgbt che non capisco perché debba ricercare e includere chiunque, anche se il problema non è sul genere sessuale. Mi piace l’inclusività, mi piace il condividere le battaglie, ma non vedo la necessità di stravolgere tutto. Bene che ogni tema e aspetto venga analizzato, portato avanti, assieme al problema principe, e non parlare solo di priorità, perché ciò che è prioritario per me non lo è per qualcun altro, quindi tutto va portato avanti insieme. Solo che… un vecchio proverbio dice che quando metti troppa carne al fuoco, bruci tutto. E da cattivo profeta e ciò che sta succedendo. Dopo decenni di battaglie, il mondo stava progredendo, a piccoli passi, quasi ovunque, sia sotto i governi di destra che di sinistra (entrambi nemici causa raccolta voti dai vecchi benpensanti). E oggi invece? E oggi in ogni parte del mondo ormai, c’è una regressione paurosa. Anche dove gli lgbt erano malapena tollerati, ma potevano sopravvivere, ecco che non solo non escono norme a favore, ma si passa alla repressione. Che centro in tutto ciò bandiere, pronomi e quant’altro? A mio avviso è come il bambino voglioso. Mamma mi dai una caramella? E va bene, però poi basta. L’indomani: mamma mi dai un cioccolatino? Vabbè poi basta. … una cosa per volta. Se invece: mamma, voglio una caramella, un cioccolatino, un trenino, che andiamo al circo, poi voglio il gelato… te vuoi solo una sculacciata, brutto capriccioso che non sei altro, e stasera per cena broccoli, e a letto senza tv.
A tirar troppe corde tutte insieme, con carichi enormi, le corde si spezzano. Vedi la schiavitu dei neri. Era il 1700 in America, ci han fatto le guerre, ma solo dopo tre secoli le cose pian piano stanno cambiando. Quanto ci è voluto in Sudafrica, e via dicendo.
E per me, cambiare bandiere, pretendere pronomi, sesso alias, e tante cose bellissime, ci devono essere, bisogna arrivarci, ma senza tirar troppo la corda. Altrimenti finisce come con la GPA: se sei etero va benissimo, se sei gay… reato universale.
E se il governo non cade, questo è solo l’inizio di una guerra che sarà ogni giorno peggio. E se il mondo non torna umano, non ci saranno solo Ucraina e Gaza in guerra, presto ci finiamo anche noi tutti, ma sia gay che etero (anzi, molto è già iniziato, anche se in forme diverse)
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Sono d'accordo con te, ma fino a un certo punto. Certo, a ognuno spetta la libertà di definirsi come vuole e più gli aggrada, ma perchè inventarsi ogni giorno nuove "etichette" solo per dar modo di scegliere, in base al mix dei generi in cui ci si identifica, in quale "scatola" inserirsi? Se vedo una persona, uso il maschile o il femminile in base al sesso biologico. Facciamo tutti così. Non lo faccio per male, non sempre mi viene di chiedere quali pronomi devo utilizzare. Spetta a chi si identifica in un genere non binario il dirmi (quando si presenta) quali pronomi devo utilizzare. Il problema è che queste persone si innervosiscono se si usa il pronome sbagliato, come se pretendessero che gli si legga nella loro mente per sapere quale hanno scelto.
Qui le tematiche, secondo me, sono due. La prima riguarda l'uso di un termine ombrello, come appunto "non binary", senza complicarsi la vita. L'aggiunta di una lettera a LGBT non cambia nulla (a differenza dell'aggiungere l'intero alfabeto)
La seconda, più importante e che segue il tuo commento, è l'unire le due battaglie, nonostante siano due cose totalmente scollegate.
Nonostante le identità di genere siano tematiche importanti, il proliferare di tutte questi nuovi termini, così come l'aggiunta delle lettere in LGBT, il discorso sulla bandiera ecc., fanno sembrare come se in realtà si combatta per delle inezie, delle cose passeggere, effimere, su cui si è indecisi.
Capisco il tuo punto di vista quando dici "non tirare tutte le corde troppo violentemente", ma secondo me il punto è "capire il giusto modo per combattere le battaglie". E' proprio per questo che, secondo me, il gay pride è totalmente inutile. Si vogliono cambiare le cose? Servono manifestazioni, serve essere decisi, servono gli interventi pubblici, la sensibilizzazione. Non servono delle persone seminude che fanno festa per le strade (e ho voluto evitare termini più forti) come se stessero festeggiando la sagra del paese. Il gay pride, così come è fatto in Italia (non so se all'estero cambia qualcosa), è letteralmente una cosa inutile. Di sicuro non migliora la situazione, semmai riesce persino a peggiorarla. |
a_fenice |
Inserito il - 13/01/2024 : 13:17:35 Invece lo vedo legato benissimo. Hai già letto come la penso, e posso capire alcune cose, mentre non ne capisco altre. Da una parte esiste una marea di minoranze, che però han tutti i diritti di esistere. Dall’altra esiste una realtà lgbt che non capisco perché debba ricercare e includere chiunque, anche se il problema non è sul genere sessuale. Mi piace l’inclusività, mi piace il condividere le battaglie, ma non vedo la necessità di stravolgere tutto. Bene che ogni tema e aspetto venga analizzato, portato avanti, assieme al problema principe, e non parlare solo di priorità, perché ciò che è prioritario per me non lo è per qualcun altro, quindi tutto va portato avanti insieme. Solo che… un vecchio proverbio dice che quando metti troppa carne al fuoco, bruci tutto. E da cattivo profeta e ciò che sta succedendo. Dopo decenni di battaglie, il mondo stava progredendo, a piccoli passi, quasi ovunque, sia sotto i governi di destra che di sinistra (entrambi nemici causa raccolta voti dai vecchi benpensanti). E oggi invece? E oggi in ogni parte del mondo ormai, c’è una regressione paurosa. Anche dove gli lgbt erano malapena tollerati, ma potevano sopravvivere, ecco che non solo non escono norme a favore, ma si passa alla repressione. Che centro in tutto ciò bandiere, pronomi e quant’altro? A mio avviso è come il bambino voglioso. Mamma mi dai una caramella? E va bene, però poi basta. L’indomani: mamma mi dai un cioccolatino? Vabbè poi basta. … una cosa per volta. Se invece: mamma, voglio una caramella, un cioccolatino, un trenino, che andiamo al circo, poi voglio il gelato… te vuoi solo una sculacciata, brutto capriccioso che non sei altro, e stasera per cena broccoli, e a letto senza tv.
A tirar troppe corde tutte insieme, con carichi enormi, le corde si spezzano. Vedi la schiavitu dei neri. Era il 1700 in America, ci han fatto le guerre, ma solo dopo tre secoli le cose pian piano stanno cambiando. Quanto ci è voluto in Sudafrica, e via dicendo.
E per me, cambiare bandiere, pretendere pronomi, sesso alias, e tante cose bellissime, ci devono essere, bisogna arrivarci, ma senza tirar troppo la corda. Altrimenti finisce come con la GPA: se sei etero va benissimo, se sei gay… reato universale.
E se il governo non cade, questo è solo l’inizio di una guerra che sarà ogni giorno peggio. E se il mondo non torna umano, non ci saranno solo Ucraina e Gaza in guerra, presto ci finiamo anche noi tutti, ma sia gay che etero (anzi, molto è già iniziato, anche se in forme diverse)
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alessiaZimi |
Inserito il - 13/01/2024 : 10:48:39 Ci si perde in discussioni sulle bandiere, sulle sigle e sulle etichette. Dicono sempre di non volersi dare etichette e poi sono i primi a crearne di nuove ogni giorno. Il gruppo LGBT, come già detto, a momenti dovrebbe includere anche i caratteri dell'alfabeto cinese. Fa ridere (per non piangere) come ci si fermi a farsi problemi per queste cavolate, ignorando i problemi più grossi e ben visibili. Nascondiamo la polvere sotto il tappeto, finchè lì sotto non si formerà una montagna, ma stiamo tranquillamente a disquisire del colore o della trama della filatura... PS: il mio non è un discorso legato a questo thread, ma più in generale! |
Marcolino |
Inserito il - 29/06/2022 : 12:14:36 [quote]Nudomark ha scritto:
Aspetto venga inserita anche la sigla degli amanti del calzino bianco e di quelli della pioggia dorata...
[quote]
Fantastico...
Marcolino
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Nudomark |
Inserito il - 29/06/2022 : 00:47:16 Mai piaciuta la prima, figurarsi questa. Aspetto venga inserita anche la sigla degli amanti del calzino bianco e di quelli della pioggia dorata... Il tutto è arrivato alla follia pura. Meglio: al ridicolo assoluto. |
a_fenice |
Inserito il - 28/06/2022 : 23:30:02 Forse non mi son spiegato. I ragazzi che son morti sotto lo stemma sabaudo, e poi han salutato l’alba della tricolore semplice, hanno nella tricolore la conquista per cui è valsa la loro morte.
Qui la bandiera rappresenta una storia, una battaglia, che non è finita ne finirà a breve. Inoltre, le nuove inclusioni fatte, son Fallaci di fondo perché non realmente rappresentative di tutti.
Cioè, sei colori, senza significati “partitici” ( cioè non è una bandiera gay, me lesbo, ne bsx,) ma è solo bandiera di libertà globale, guarda caso pure etero. Chiunque deve essere libero nel suo.
I colori che invece sono stati aggiunti, riguardano pochi e non tutti. Prendi la banda marrone, riguarda il popolo nero, perché c’è stato il fatto A o B. Quindi? Quindi domani si dovrà, come dicevo nell’esempio, rappresentare pure gli arabi che vengono impiccati, poi i cinesi torturati, poi i russi mandati in Siberia: a- son significati “politici” b- escluderanno sempre qualcuno perché sarà impossibile rappresentare tutto.
Detto ciò, mi ripeto perché forse mi hai letto di fretta, per il raduno ho comprato l’ultima versione appena uscita, mi sono allineato senza se e senza ma, e ho lasciato a casa la vecchia.
Qui semplicemente ci si pone il problema, solo per ragionare, se sia giusta è corretta questa novità, e si espongono le riflessioni. Poi… nulla osta, ci adeguiamo, sentiremo come nostra la nuova… al massimo mi domando quante versioni ancora ci saranno, visto che già ce ne son state tante, e chissà se cambieranno ancora le proposte
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siman |
Inserito il - 28/06/2022 : 22:50:37 Non sono d'accordo. Ciò per cui si è combattuto, rimane. Si combatte per un'idea e non per un pezzo di stoffa (anche se al momento la rappresenta). Forse che gli uomini e i ragazzi che hanno combattuto e sofferto durante la Grande Guerra, hanno adesso meno (o nullo) valore perchè a quei tempi, nel mezzo della bandiera, c'era lo stemma sabaudo?
P.S. io non m'incazzo, semmai trovo sciocco quando la si vuol mettere in politica. Mi frega una cippa di quel che vota questo o quello. In questa particolare sede, trovo assurdo voler far propaganda dove, a dover (e voler) propagandare, ci dovrebbe essere solo il nudismo.
Poi, per carità, ben vengano i diritti umani ma per l'amor di Dio, i pugni chiusi, mani tese in alto, i vaffa urlati nelle piazze...lasciamoli fuori da qui.
Dobbiamo attirare l'attenzione al nudismo. Il resto dovrebbe esser discusso altrove. Se iniziamo a meglio rosso che blu, meglio nero che biondo, meglio gay che etero, megluo settentrionale che meridionale...facciamo una selezione ottusa che danneggia invece di premiare.
Vogliamo replicare il medesimo assurdo mantra di un'associazione che ultimamente si arrocca dietro a: "O la pensi come noi, oppure ti sbattiamo fuori". ???
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a_fenice |
Inserito il - 28/06/2022 : 22:18:31 Se sarà deciso di cambiarla si cambia e ce ne sarà una nuova. Ma qui è un tema come se fosse quella della patria. Se cambia non è più quella. Bene se progredisce, ma non è più quella.
Vedi, sotto quella bandiera ho fatto lotte per me e per altri. Soprattutto per gli altri. Se cambiasse, apparirebbe come se hai lottato per qualcosa che non c’è piu.
Poi magari cambia, ma fermano le variazioni, e diventerà il nuovo orgoglio, ma fino allora… è cambiata più di una volta l’anno, ecchecaxxo, quasi non sai più a nome di chi parli.
Non è così banale come problema.
Potrei farti un esempio politico molto evidente, anzi più di uno, ma poi ti incazzi, ma hai già capito cosa voglio dire.
Fino a ieri battagliavi per qualcuno e qualcun altro, oggi coi distinguo battagli per le stesse persone, ma includendo alcuni stai escludendo altri, e non va bene
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siman |
Inserito il - 28/06/2022 : 22:01:48 | a_fenice ha scritto:
Ho un po’ più tempo, e al di là del “piace non piace” provo a dire il mio ragionamento.
Nasce il problema stonewall. La storia, in mezzo a due versioni un po’ contrastanti ma uguali nella sostanza, vede una serie di “personaggi” scendere in strada per protestare, per la prima volta, verso le regole assurde di allora (e di ora). La rivolta in cui scesero in strada anche le drag Queen fu la più “casinara”, dato che protestarono agghindate come per gli spettacoli. E questo il motivo principe per cui il Pride, di fondo, sembra un mezzo carnevale. Molto chiedono sfilate in giacca e cravatta, e la motivazione non è sbagliata, ma non rappresenterebbe più la lotta originale. Facendo un paragone assurdo, sarebbe come fare la processione del Corpus Domini senza Corpus, solo gente a spasso. Io son di quelli che raccomando di non esagerare con le manifestazioni offendendo altri, ma non modificherei alcunché.
Pure la sigla nacque più o meno in quei anni. E anche lì, potrei capire l’aggiunta della Q a maggior rappresentazione del mondo affine ma non omosessuale, non capisco il senso delle altre. Cioè, vero, esistono o meglio, si scoprono ogni giorno nuove forme di identità, di genere, di orientamento, sessuale e asessuale, ma non capisco perché bisogna modificare ogni volta il nome. Se ci si riconosce nella lotta LGBT e si aderisce, cosa importa della sigla? Sarebbe come avere un’associazione naturista che si chiama pippo, poi questa accoglie nudisti e diventa pippon, poi accoglie i nudisti che stanno nudi in casa e diventa pipponc, poi accoglie quelli bistrattati dalle mogli, e diventa pipponcm… se vogliamo un distinguo per ogni tipologia, alla fine andrebbero usati davvero svariati alfabeti per comprendere tutti evidenziandoli. O come se il parroco comunista falce e martello, quando vennero personaggi tipo don Camillo e Peppone, molto diffusi in Italia, doveva cambiare nome per i … simpatizzanti.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bandiera_arcobaleno
E qui la travagliata storia della bandiera. Da che mondo una bandiera viene studiata all’inizio, è una sua variazione deve avere motivi fondanti molto pesi. La nostra ha perso il simbolo del re dopo la nascita della repubblica, in fondo era cambiato lo stato. Gli americani l’han cambiata quando hanno unificato tutti gli stati. Per dire. Cmq: dopo le vicissitudini iniziali, si arrivò ai sei colori. Universalmente accettata da chiunque, ecco che si vogliono cacciare in bandiera ogni formazione possibile e particolareggiata. Transessuali, morti di aids, neri, e via dicendo. E qui non capisco più. Vero che parecchi di questo gruppi han creato una bandiera tutta loro, ma perché dover ficcare per forza il colore di ognuno nella bandiera storica? Che forse la rainbow non comprende lo stesso i trans, i poliamorosi, gli asessuati, i binari, non binari, allineati e dissociati, neri, ma anche cinesi, mongoli, color caffellatte… quanti altri si sentiranno esclusi con questo andazzo? Se ci riflettiamo, tra le “parti diverse” inglobate, ancora ne manca una marea. Che succede se davvero arriva la richeista di diversificare che ne so, gli armeni, domani o russi, domani l’altro gli arabi, poi i cinesi e via dicendo? E dome l’ultima aggiunta, il cerchio, vengono introdotte anche se sessualità, aiutooooo Facciamo una bandiera Pantone?
Per me si perde il senso di comunità e di legame. Si porta confusione nel mondo gay, ma soprattuto si porta rifiuto e assoluta incomprensione nel mondo etero. A mio avviso tutti son sempre stati compresi nella bandiera originale, anche perché il senso dei colori era: vita, salute, serenità, luce del sole, natura etc, nulla a che vedere con rappresentazioni specifiche diverse, tipo gay, lesbo, bsx etc. Non sono rappresentate razze, sessualità, identità, ma solo valori naturali. Quindi perché non dovrebbe rappresentare già tutti?
Per fortuna vedo che ancora l’originale non muore, e spero sinceramente cessi questa moda di dover inglobare ogni “ingrediente” possibile. Non siamo a masterchef, pochi ingredienti ma solidi, fanno un piatto realmente buono… come dice Cannavacciuolo. Troppa roba, diventa un mappazzone, dice Barbieri
Ne terrei conto
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...da non dormirci la notte...
Scusa Max ma non ce l'ho fatta a trattenermi.
L'importante è il rispetto di ogni individuo! Che ti frega della bandiera?
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a_fenice |
Inserito il - 28/06/2022 : 21:19:06 Ho un po’ più tempo, e al di là del “piace non piace” provo a dire il mio ragionamento.
Nasce il problema stonewall. La storia, in mezzo a due versioni un po’ contrastanti ma uguali nella sostanza, vede una serie di “personaggi” scendere in strada per protestare, per la prima volta, verso le regole assurde di allora (e di ora). La rivolta in cui scesero in strada anche le drag Queen fu la più “casinara”, dato che protestarono agghindate come per gli spettacoli. E questo il motivo principe per cui il Pride, di fondo, sembra un mezzo carnevale. Molto chiedono sfilate in giacca e cravatta, e la motivazione non è sbagliata, ma non rappresenterebbe più la lotta originale. Facendo un paragone assurdo, sarebbe come fare la processione del Corpus Domini senza Corpus, solo gente a spasso. Io son di quelli che raccomando di non esagerare con le manifestazioni offendendo altri, ma non modificherei alcunché.
Pure la sigla nacque più o meno in quei anni. E anche lì, potrei capire l’aggiunta della Q a maggior rappresentazione del mondo affine ma non omosessuale, non capisco il senso delle altre. Cioè, vero, esistono o meglio, si scoprono ogni giorno nuove forme di identità, di genere, di orientamento, sessuale e asessuale, ma non capisco perché bisogna modificare ogni volta il nome. Se ci si riconosce nella lotta LGBT e si aderisce, cosa importa della sigla? Sarebbe come avere un’associazione naturista che si chiama pippo, poi questa accoglie nudisti e diventa pippon, poi accoglie i nudisti che stanno nudi in casa e diventa pipponc, poi accoglie quelli bistrattati dalle mogli, e diventa pipponcm… se vogliamo un distinguo per ogni tipologia, alla fine andrebbero usati davvero svariati alfabeti per comprendere tutti evidenziandoli. O come se il parroco comunista falce e martello, quando vennero personaggi tipo don Camillo e Peppone, molto diffusi in Italia, doveva cambiare nome per i … simpatizzanti.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bandiera_arcobaleno
E qui la travagliata storia della bandiera. Da che mondo una bandiera viene studiata all’inizio, è una sua variazione deve avere motivi fondanti molto pesi. La nostra ha perso il simbolo del re dopo la nascita della repubblica, in fondo era cambiato lo stato. Gli americani l’han cambiata quando hanno unificato tutti gli stati. Per dire. Cmq: dopo le vicissitudini iniziali, si arrivò ai sei colori. Universalmente accettata da chiunque, ecco che si vogliono cacciare in bandiera ogni formazione possibile e particolareggiata. Transessuali, morti di aids, neri, e via dicendo. E qui non capisco più. Vero che parecchi di questo gruppi han creato una bandiera tutta loro, ma perché dover ficcare per forza il colore di ognuno nella bandiera storica? Che forse la rainbow non comprende lo stesso i trans, i poliamorosi, gli asessuati, i binari, non binari, allineati e dissociati, neri, ma anche cinesi, mongoli, color caffellatte… quanti altri si sentiranno esclusi con questo andazzo? Se ci riflettiamo, tra le “parti diverse” inglobate, ancora ne manca una marea. Che succede se davvero arriva la richeista di diversificare che ne so, gli armeni, domani o russi, domani l’altro gli arabi, poi i cinesi e via dicendo? E dome l’ultima aggiunta, il cerchio, vengono introdotte anche se sessualità, aiutooooo Facciamo una bandiera Pantone?
Per me si perde il senso di comunità e di legame. Si porta confusione nel mondo gay, ma soprattuto si porta rifiuto e assoluta incomprensione nel mondo etero. A mio avviso tutti son sempre stati compresi nella bandiera originale, anche perché il senso dei colori era: vita, salute, serenità, luce del sole, natura etc, nulla a che vedere con rappresentazioni specifiche diverse, tipo gay, lesbo, bsx etc. Non sono rappresentate razze, sessualità, identità, ma solo valori naturali. Quindi perché non dovrebbe rappresentare già tutti?
Per fortuna vedo che ancora l’originale non muore, e spero sinceramente cessi questa moda di dover inglobare ogni “ingrediente” possibile. Non siamo a masterchef, pochi ingredienti ma solidi, fanno un piatto realmente buono… come dice Cannavacciuolo. Troppa roba, diventa un mappazzone, dice Barbieri
Ne terrei conto
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siman |
Inserito il - 28/06/2022 : 21:14:06 Personalmente non mi pongo alcun problema. Sono sempre stato, e sarò sempre, strenuo assertore degli stessi medesimi diritti (e ovviamente doveri) di ogni persona, indipendente da razza, colore, credo politico, religioso e ovviamente, preferenza sessuale. Perciò che una bandiera, da a strisce orizzontali, diventi a oblique o adotti pallini o quadrangoli rossi, gialli, blu o che altro, cambia poco.
Ciò che principalmente mi preoccupa, è il grande difetto del genere umano per cui, a volte se non spesso, si cerca di perorare la maggior importanza della propria appartenza, rispetto a quella degli altri. Insomma, per dirla papale, papale, non vorrei che, alla fine, si torni al punto di partenza.
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cescoballa |
Inserito il - 28/06/2022 : 20:12:19 | a_fenice ha scritto:
Veramente assieme alle bandiere, cioè la modifica dell’originale rainobw, è cambiato anche il nome, da LGBT a LGBTQIA+ , per ora.
Non solo, sono uscite anche una miriade di bandiere diverse, una per ciascuna particolarità. Ognuno ormai ha la sua, ma non credo finisca qui.
Il mondo del non eteroconformato è molto più enorme di quanto si conosca o possa anche solo essere sospettato, e si sta aggiungendo ogni forma di genere, identità e chi più ne ha più ne metta. Se non sbaglio gli ultimi in ordine di tempo sono qualcosa tipo gli asessuati o boh, dovrei ricercare.
Il tutto da qualche anno sta cadendo sotto il “ci sono anch’io, va rappresentato anche xyz”.
Per l’ultimo raduno ho preso la nuova bandiera, non voglio far contestazioni in ambito come quelli, ma la cosa non mi piace.
Non perché non debbano essere rappresentati tutti, ma perché volendoci cacciare tutti dentro con tanto di un colore rappresentativo, finisce che: A- ci vuole una bandiera Pantone B- per la sigla non basterebbe l’intero vocabolario inglese, con tanto di numeri e simbolo grafici, ma an farebbe aggiunto anche il cinese o chissà quale altro C- non ci capisce più nulla nemmeno il mondo originale, e finora che chi deve poi “accettare o condividere”, si troverà ancora più confuso.
Forse son vecchio, ma la vecchia bandiera e sigla per me comprendeva già tutto e tutti
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Pur non avendo preclusione alcuna e avendo già aggiunto qualche lettera a LGBT e forse perché sono "vecchio" anch'io preferisco quella vecchia a 6 colori (uno in meno e invertiti rispetto a quella della PACE) così come da "vecchio comunista" preferisco quella rossa con falce e martello . Francesco |
Marcolino |
Inserito il - 28/06/2022 : 09:59:04 | a_fenice ha scritto:
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Forse son vecchio, ma la vecchia bandiera e sigla per me comprendeva già tutto e tutti
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Allora son vecchio pure io, meglio quella tradizionale.
Per non parlare poi della sigla, io mi son fermato a LGBT, dopodiché ci ho rinunciato.
Marcolino
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a_fenice |
Inserito il - 27/06/2022 : 23:26:10 Veramente assieme alle bandiere, cioè la modifica dell’originale rainobw, è cambiato anche il nome, da LGBT a LGBTQIA+ , per ora.
Non solo, sono uscite anche una miriade di bandiere diverse, una per ciascuna particolarità. Ognuno ormai ha la sua, ma non credo finisca qui.
Il mondo del non eteroconformato è molto più enorme di quanto si conosca o possa anche solo essere sospettato, e si sta aggiungendo ogni forma di genere, identità e chi più ne ha più ne metta. Se non sbaglio gli ultimi in ordine di tempo sono qualcosa tipo gli asessuati o boh, dovrei ricercare.
Il tutto da qualche anno sta cadendo sotto il “ci sono anch’io, va rappresentato anche xyz”.
Per l’ultimo raduno ho preso la nuova bandiera, non voglio far contestazioni in ambito come quelli, ma la cosa non mi piace.
Non perché non debbano essere rappresentati tutti, ma perché volendoci cacciare tutti dentro con tanto di un colore rappresentativo, finisce che: A- ci vuole una bandiera Pantone B- per la sigla non basterebbe l’intero vocabolario inglese, con tanto di numeri e simbolo grafici, ma an farebbe aggiunto anche il cinese o chissà quale altro C- non ci capisce più nulla nemmeno il mondo originale, e finora che chi deve poi “accettare o condividere”, si troverà ancora più confuso.
Forse son vecchio, ma la vecchia bandiera e sigla per me comprendeva già tutto e tutti
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Eroe |
Inserito il - 27/06/2022 : 22:59:43 Questa delle bandiere con significati diversi per me è del tutto nuova. La bandiera arcobaleno l'ho sempre considerata un simbolo di pace e di rispetto per tutti i viventi nessuno escluso. In me sicuramente una diversa bandiera non può cambiare le mie idee e credo che questo valga anche per tantissimi altri almeno lo spero. |
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