V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
PaoloBolsena |
Inserito il - 19/12/2015 : 18:39:19 Sto parlando di Stephen Gough, naturalmente, l'unico europeo che da anni si batte con il proprio corpo e giocandosi la propria libertà per il diritto a non rivestire il proprio corpo in quanto - dice - "non è indecente". La buona notizia è che dopo l'ultimo arresto (una signora ha chiamato la polizia quando si è resa conto che aspettava l'autobus in compagnia di un uomo vestito di sole scarpe e zaino) il giudice pare disponibile a lasciarlo uscire per Natale. Come penso molti sappiano, nella civilissima Gran Bretagna Stephen ha passato in prigione la maggiorparte degli ultimi sei anni. Curiosamente, a mio modo di vedere, nessuna organizzazione europea che promuove il nudismo ha in questo periodo deciso di stargli accanto, e l'unico sostegno gli arriva da singoli cittadini che cercano come possibile di dargli una mano. Buon Natale Stephen. |
8 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
PaoloBolsena |
Inserito il - 21/12/2015 : 11:19:58 @siman Grazie Siman per le belle parole, la questione è in effetti complessa da vari punti di vista, sebbene non riesca a vedere nulla di controproducente in una lotta politica combattuta col proprio corpo, tanto più visto lo stato di assoluto stallo in cui galleggia il nudonaturismo italiota. Penso sarebbe utile approfondire.
@naturik e @fede Condivido lo scoramento. Quando ero piccolo in Italia non esistevano strutture nudiste/naturiste e ora, 40 anni dopo, ne esistono poche, ben recintate, fondamentalmente malviste. Allora come oggi se voglio vivere delle settimane nudo non posso che andare all'estero, oppure ritirarmi nella mia campagna, sempre sperando che qualche benpensante in passeggiata non decida di denunciarmi. Le molte associazioni che spesso con grande energia si sono spese in questi anni per il nudonaturismo non mi sembra ahimé che siano riuscite nell'intento di spostare una virgola, o forse solo quella. Il dibattito pubblico sul nudismo, a leggere gli archivi online dei quotidiani italiani, si arena su scambismo ed episodi di esibizionismo o, quando va più in là, su quanto e come sia importante preservare i tessili dalla visione di sconcezze umanoformi.
L'Italia è d'altra parte un paese conservatore in tutte le sue declinazioni, che si parli di scienza, di scuola o di diritti civili se e quando facciamo passi avanti è per via di pressioni esogene, non certo per nostra capacità di prendere in mano i nostri destini. E forse anche per questo, e qui rispondo appunto anche a Fede, credo che sarebbe prezioso se potessimo importare qualcosa dell'esperienza di Stephen qui da noi.
Lui purtroppo al momento è di nuovo dietro le sbarre, per aver violato l'ennesimo ordine restrittivo, sebbene pare che potrebbe venir rilasciato in una sorta di condono natalizio. Va da sé che Stephen vestito in Italia non ci verrebbe mai, e quindi farcelo venire potrebbe diventare difficoltoso. La sua coerenza fa parte del personaggio ed è anche la dimensione della sua battaglia.
@ Sergino Io sarei felicissimo di sostenere insieme ai nudisti qui il grande Stephen. Segnalo anche che su Facebook esiste una pagina di supporto dove sono anche pubblicate numerose lettere e altri documenti che lo riguardano. La pagina è gestita da un suo caro amico, e con un altro amico suo sono in contatto su natkiv. Sono totalmente d'accordo sul fatto di scrivergli e dargli attestati di solidarietà, magari mandargli pure qualche soldo, che Stephen è al verde. Nei prossimi giorni dovrebbe come dicevo uscire dalla prigione di Winchester dove si trova a fasi alterne da anni, ma ancora non saprei dire dove sarà possibile contattarlo nel prossimo futuro. Farò il possibile per tenerci aggiornati ma non credo nella pappa pronta: chi è interessato farà bene - appunto - a interessarsene ed eventualmente ad agire, a farsene carico. Sono senz'altro disponibile a tradurre in inglese se necessario le lettere che qualcuno volesse spedirgli senza conoscere la lingua.
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Eroe |
Inserito il - 20/12/2015 : 19:41:17 Per me ognuno dovrebbe "vestire" come gli pare anche se personalmente non sento la necessità di andare in giro nudo ovunque in quanto mi piace vivere nudo a contatto della natura per cui al più, in città, lo farei in un parco pubblico. |
Fede |
Inserito il - 20/12/2015 : 16:16:31 Cosa ne dite di fare una colletta e di far venire Gough in italia? Intanto tanti auguri Stephen! |
n/a |
Inserito il - 20/12/2015 : 14:37:34 Se avessi avuto qualche briciolo di energia in più avrei senz'altro dedicato impegno per sostenere la battaglia che sta conducendo Stephen. Le battaglie di opinione (e quella di Stephen mi pare lo sia), spesso quando non sono comprese attivano un meccanismo di difesa e diffidenza anche da parte di chi dovrebbe essere più vicino idealmente, il nudo/naturismo prevede comunque di vivere la nudità nel rispetto degli altri e quella di Stephen è una "buona" provocazione e quando non si ha apertura mentale si fatica comunque a vedere al di fuori del proprio vissuto. Purtroppo non mi padroneggio con le lingue e mi risulta difficile seguirne le vicende, ma mi sento vicino all'arduo percorso intrapreso da Stephen, riconducendolo ad una battaglia per un diritto di coscienza e di espressione individuale che ha una importanza ed una rilevanza sociale. Visto che nessuno qui da noi se ne occupa (a parte qualche accenno su alcuni forum), potremmo prenderci l'impegno di seguirlo creando un gruppo di appoggio, iniziando da queste pagine invitando da questo forum ad inviar lui degli attestati di solidarietà (se ci fornisci l'indirizzo del carcere nel quale è recluso), con te Paolo che ci tieni aggiornati sulla vicenda. Vi assicuro che ricevere in questi casi quantità di posta (parlo anche per esperienza personale), ha un effetto positivo, non solo sulla persona in oggetto, ma svolge anche un'azione di pressione verso le "autorità" preposte. In merito al fatto d'essere preso per squilibrato, anche da parte di chi dovrebbe essere a lui più vicino (la comunità nudista) è abbastanza comune come atteggiamento, la sua provocazione viene vissuta con fastidio andando a smuovere equilibri consolidati, essendo la comunità nudista abbastanza restia a comparire in prima persona al di fuori dei propri percorsi consolidati. Sergio |
naturik |
Inserito il - 20/12/2015 : 12:44:17 L'unico appoggio di un gruppo/associazione ufficiale dato a Stephen viene dall'APNEL (Association pour la promotion du naturisme en liberté) francese, che ne segue le evoluzioni e forse ha anche in qualche occasione contribuito economicamente per la sua azione legale.
Non saprei giudicare se alla fine i risultati della sua battaglia siano quelli sperati, ma penso che in ogni evoluzione servano piccoli passi di conquista, ma anche qualche azione eclatante per tentare di dare una scossa. Con il passo attuale credo che ormai forse potrò vedere qualche spiaggia in più, ma la libertà di stare nudi perchè è una cosa naturale mi sa che non farò in tempo a vederla (se un giorno arriverà). |
siman |
Inserito il - 20/12/2015 : 11:55:48 Grazie Paolo. Raramente si leggono post chiari ed esaustivi come il tuo. D'accordo, pare che non sia squilibrato e mi scuso per il mio intervento precedente. Ciò non toglie tuttavia che secondo me la sua strategia di battaglia (star nudo in ogni dove) alla fine possa risultare controproducente al nudismo stesso.
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PaoloBolsena |
Inserito il - 19/12/2015 : 19:53:57 Beh dopo aver seguito a lungo le notizie su di lui e quel che dicevano i suoi amici, letto le interviste ecc alla fine l'anno scorso gli ho scritto e mi ha risposto con una lunga, lucidissima lettera inviatami dalla brandina della prigione.
In passato un tribunale lo ha sottoposto a perizia psichiatrica, dovendosi poi scontrare con un referto medico che indica l'assoluta consapevolezza di Stephen per ciò che sta facendo. Il che si evince da praticamente qualsiasi cosa dica della sua battaglia.
"Il pregiudizio, la chiusura mentale - mi ha scritto nella sua lettera - si spiega in modo semplice: nasce dalla paura e dall'evitare la verità, la paura di metterci di fronte a noi stessi, di accettare quello che siamo. In questo quadro, l'espressione specifica della nudità pubblica e la sfida perché venga accettata è una rappresentazione superficiale del significato più profondo da cui emana. Non avrei mai avviato la mia campagna e non sarei mai stato in grado di portarla avanti se non avessi portato avanti, come continuo a fare, un processo di auto-accettazione e consapevolezza. Non possiamo essere liberi se non accettiamo noi stessi."
La sua battaglia è tutta in salita perché non solo ha tutto il mondo contro (tutto quello almeno che vede nel nudo un pericolo) ma persino nella comunità nudista viene appunto preso per squilibrato. Mi sono chiesto perché questo accada. Escludendo chi non ha tempo/voglia di approfondire una cosa del genere, e che quindi è inevitabilmente portato a tacere o ad esprimere giudizi tranchant, credo che una parte consistente del fastidio che ho captato sull'argomento in tanti diversi momenti sia la nostra difficoltà di inquadrare il problema. Per noi, cioè, Stephen sta combattendo per poter andare in giro nudi, cosa che a molti non dispiacerebbe ma perderci anni di libertà.. via.. è da matti. Ci fermiamo lì, anche forse perché in fondo la nudità anche tra i nudisti è esperita spesso solo d'estate e solo in certi giorni e magari solo in certe spiagge, e la riflessione sull'argomento finisce lì.
Va da sé però che dovrebbe invece poterci scuotere il fatto che un ex militare con dei figli decida di mettere a rischio la propria libertà e di farsi arrestare ripetutamente, di farsi condannare perché non si vuole apparire vestiti davanti al giudice, di passare letteralmente anni in galera e spesso non avere modo di godere dell'ora d'aria perché si è nudi. Esprime una coerenza nonviolenta senza precedenti e quindi una coscienza sociale che andrebbe investigata. Ed è a mio parere curioso che le associazioni non riescano a prendere una posizione sulla questione.
La narrazione vincente dell'oppressione fin qui espressa dai tribunali inglesi è fondata sul fatto che la vista di un uomo nudo è indecente. Sfugge a loro, come tende spesso a sfuggire persino a noi, che un'affermazione del genere è liberticida, riduce cioè i confini del nostro mondo attingendo ad una sorta di superstizione. Siamo tutti più piccoli e imprigionati a causa di quella posizione, che è comune nel Continente, ma non ce ne accorgiamo.
Scusate la lunghezza, stasera son da solo e quindi.. ;)
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siman |
Inserito il - 19/12/2015 : 19:10:49 A) Io son nudista e secondo me quello non mi pare abbia tutte le rotelle a posto.
oppure:
B) A me non pare che quello abbia tutte le rotelle a posto e per questo io non posso definirmi un nudista.
Ognuno scelga pure la frase che preferisce. Il risultato cambia poco. Fate voi.
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