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di Gipsy65 25/02/2015 14:23:29
TURISMO. La Giunta regionale ha approvato la delibera che rende operativa la nuova legge. I vertici di un'associazione hanno già contattato alcuni sindaci con la richiesta di creare «riserve» tra il lago di Garda e la Valpolicella. Si fa sempre più concreta l'ipotesi della creazione di aree naturiste nel Veronese. Nei giorni scorsi la commissione turismo della Regione prima e la giunta subito dopo, hanno approvato una delibera che rende operativa la legge, licenziata lo scorso anno, per la promozione del turismo naturista nelle province venete. Il provvedimento definisce le modalità di rilascio delle concessioni e l'individuazione delle aree da parte dei Comuni. Come funzionerà? Privati, associazioni e organizzazioni una volta identificato uno spazio possono proporlo all'amministrazione affinché venga destinato al naturismo. O potrà essere lo stesso Comune a indire un bando per dare in gestione una spiaggia. A delle condizioni: che sia delimitata, ben segnalata e accessibile solo a chi lo pratica. A gestirla saranno gli stessi propositori, privati o associazioni, che ne devono garantire il funzionamento. «Ora che dalla Regione sono arrivati delle indicazioni chiare, non ci sono alibi e gli amministratori non potranno più nascondersi dietro a un dito», commenta il veronese Maurizio Manfredi, vicepresidente dell'associazione Tre Venezie naturismo che dopo quasi quattro anni di paziente lavoro ha raggiunto questo importante risultato. Era il giugno del 2011 infatti quando l'associazione – che nel Triveneto conta oltre trecento iscritti - ottenne dal comune di Jesolo l'utilizzo di una parte della spiaggia del Mort, battezzando così ufficialmente la prima spiaggia naturista della regione. Da allora furono numerose le richieste di spazi e strutture da parte di associazioni naturiste e agenzie turistiche di tutto il mondo. E delle loro istanze si era fatto portavoce il consigliere veronese Andrea Bassi, promotore del progetto di legge perché «pur non essendo naturista», spiega, «ritenevo valida questa causa per due motivi: primo per una tutela della libertà delle persone che intendono praticare questo tipo di turismo, secondo per una questione di ordine economico, considerato che questo settore turistico è in continua crescita e vede una forte percentuale di praticanti nel nord Europa». Anche su questo punto ha fatto leva nel tempo Manfredi con la sua associazione. «Verona è la terza provincia turistica d'Italia, offrire questa opportunità significa ampliare il bacino di turisti, soprattutto dal Nord Europa dove il naturismo è molto praticato», spiega Manfredi. In Europa questa pratica produce un fatturato stimato in 700 milioni di euro, con circa 600 strutture. Ora inizia la fase di sensibilizzazione con le amministrazioni: «Ci stiamo muovendo con sindaci e assessori al turismo soprattutto del lago e della Valpolicella», spiega Manfredi, «ma ho la sensazione che i primi risultati si otterranno nei comuni adagiati sulle colline veronesi. Sul Garda la chiusura nei confronti di questo tema è ancora notevole». Tuttavia diversi politici sembrano strizzare l'occhio all'associazione Anaa-Sfkk Veneto e alla filosofia che predica: «L'assessore al turismo Marino Finozzi si è fatto portavoce delle nostre istanze», sottolinea Manfredi, «mentre in occasione della festa di carnevale organizzata lo scorso week end abbiamo avuto come ospiti il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia e Luigi Lacquaniti, promotore della legge nazionale sul naturismo». Tratto dal quotidiano "L'Arena" di Verona del 24/02/2015
Si fa sempre più concreta l'ipotesi della creazione di aree naturiste nel Veronese. Nei giorni scorsi la commissione turismo della Regione prima e la giunta subito dopo, hanno approvato una delibera che rende operativa la legge, licenziata lo scorso anno, per la promozione del turismo naturista nelle province venete. Il provvedimento definisce le modalità di rilascio delle concessioni e l'individuazione delle aree da parte dei Comuni. Come funzionerà? Privati, associazioni e organizzazioni una volta identificato uno spazio possono proporlo all'amministrazione affinché venga destinato al naturismo. O potrà essere lo stesso Comune a indire un bando per dare in gestione una spiaggia. A delle condizioni: che sia delimitata, ben segnalata e accessibile solo a chi lo pratica. A gestirla saranno gli stessi propositori, privati o associazioni, che ne devono garantire il funzionamento. «Ora che dalla Regione sono arrivati delle indicazioni chiare, non ci sono alibi e gli amministratori non potranno più nascondersi dietro a un dito», commenta il veronese Maurizio Manfredi, vicepresidente dell'associazione Tre Venezie naturismo che dopo quasi quattro anni di paziente lavoro ha raggiunto questo importante risultato. Era il giugno del 2011 infatti quando l'associazione – che nel Triveneto conta oltre trecento iscritti - ottenne dal comune di Jesolo l'utilizzo di una parte della spiaggia del Mort, battezzando così ufficialmente la prima spiaggia naturista della regione. Da allora furono numerose le richieste di spazi e strutture da parte di associazioni naturiste e agenzie turistiche di tutto il mondo. E delle loro istanze si era fatto portavoce il consigliere veronese Andrea Bassi, promotore del progetto di legge perché «pur non essendo naturista», spiega, «ritenevo valida questa causa per due motivi: primo per una tutela della libertà delle persone che intendono praticare questo tipo di turismo, secondo per una questione di ordine economico, considerato che questo settore turistico è in continua crescita e vede una forte percentuale di praticanti nel nord Europa». Anche su questo punto ha fatto leva nel tempo Manfredi con la sua associazione. «Verona è la terza provincia turistica d'Italia, offrire questa opportunità significa ampliare il bacino di turisti, soprattutto dal Nord Europa dove il naturismo è molto praticato», spiega Manfredi. In Europa questa pratica produce un fatturato stimato in 700 milioni di euro, con circa 600 strutture. Ora inizia la fase di sensibilizzazione con le amministrazioni: «Ci stiamo muovendo con sindaci e assessori al turismo soprattutto del lago e della Valpolicella», spiega Manfredi, «ma ho la sensazione che i primi risultati si otterranno nei comuni adagiati sulle colline veronesi. Sul Garda la chiusura nei confronti di questo tema è ancora notevole». Tuttavia diversi politici sembrano strizzare l'occhio all'associazione Anaa-Sfkk Veneto e alla filosofia che predica: «L'assessore al turismo Marino Finozzi si è fatto portavoce delle nostre istanze», sottolinea Manfredi, «mentre in occasione della festa di carnevale organizzata lo scorso week end abbiamo avuto come ospiti il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia e Luigi Lacquaniti, promotore della legge nazionale sul naturismo».
Tratto dal quotidiano "L'Arena" di Verona del 24/02/2015