Ritorno ai blog
di GelidoM 04/03/2024 16:23:06
Mi è capitato, molto spesso, sul sito, ma anche all’esterno, di imbattermi in persone che reputano la sessualità all’interno del nudismo, o del naturismo, come una devianza, qualcosa assolutamente da rigettare, e respingere con ogni mezzo possibile, perché la sessualità non è parte del modo di vivere di chi scegli lo stile di vita nudista o naturista. Ma è davvero così? Oppure ci si nasconde dietro alti moralismi per potersi ergere a menti superiori e illuminate? Sul sito della Federazione Internazionale Naturista è chiaramente espresso il fatto che il naturismo è non sessuale. È questo concetto è accettato anche da chi pratica nudismo (e ricordo che sono due cose ben diverse). Ma perché non potrebbe essere presente una componente sessuale? E sia chiaro che non ci si riferisce al fare sesso in pubblico, a trovare amicizie nudiste solo per finalità sessuali, o avere atteggiamenti esibizionisti, maleducati e molesti. Parlo più del fatto che non c’è nulla di male se una semplice uscita nudista con una amica/o si trasformi, a partire da quell’evento, in qualcosa di più nella sfera privata, in un luogo adatto. Perché non DEVE nascere eccitazione che può in seguito portare ad altro? L’eccitazione non è una cosa che si può controllare. Succede. E non è il frutto di qualche perversione presente nella testa di coloro che si eccitano: è un meccanismo naturale che si innesca per ragioni diverse, a volte a noi sconosciute. Non credo sia corretto inibire i nostri sensi, perché sono quelli che ci fanno sentire vivi, ma non è corretto nemmeno importunare coloro che si godono la loro libertà, il loro diritto allo star nudi. E questo deve essere chiaro. Ogni atteggiamento illegale, deve essere fermato, bandito e scoraggiato. Ma ricordiamo sempre che il sesso è natura, come lo sono le erezioni, l’eccitazione o la curiosità. Se si ha un problema con la propria sessualità, non significa che siano gli altri ad avere un problema. Se non si è sicuri nella propria sfera erotica, non si devono avere problemi con chi, invece, è tranquillo. Come possiamo parlare di vita in armonia con la natura e con il prossimo se releghiamo questa parte fondamentale della natura umana? Molto spesso mi capita di parlare con uomini che utilizzano la scusa della sessualità non solo per discriminare certe persone, ma anche per giustificare il loro discriminare. Non nascondo che mi spaventa l’omofobia presente in parte degli uomini etero che praticano, secondo cui un uomo non possa praticare da solo senza essere importunato da ‘omosessuali maniaci’. E mi spaventa anche il demonizzare tutti i maschi single, come se fossero tutti a caccia di esperienze sessuali. Ecco: la sessualità è il pretesto per giustificare certi pensieri retrogradi. Per quanto, infatti, sia convinto che succedano queste cose, non credo siano la maggioranza dei casi, come qualcuno voglia far credere solo per poter trasmettere la propria convinzione ad altri. Non è giusto classificare tutti allo stesso modo solo per le esperienze negative vissute. Noi esseri umani siamo tutti diversi. E non parlo dei casi di molestie ai danni delle donne, perché sono una vera e propria piaga, e non hanno a che fare con la sana sessualità, il rispetto e il consenso, ma solo con la Malata convinzione che la nudità equivalga a un ‘sono disponibile a tutto’. Niente e nessuno può dire cosa sia il ‘vero’ naturismo o nudismo. Per quanto la filosofia naturista abbia delle ‘regole di massima’, non significa che ognuno non possa vivere come meglio crede. Sempre nel rispetto e nel consenso altrui. Non c’è un modo giusto di vivere queste pratiche: ognuno ha il suo modo e il suo punto di vista, ma nessuno ha il diritto di dire agli altri cosa sia giusto o sbagliato (se non la Legge), e come meglio vivere la propria vita, nudista o naturista che sia.