Ritorno ai blog
di Renaked 05/01/2025 16:50:39
Arrivo alle 8:30 del mattino, la spiaggia è completamente vuota e avvolta da un’atmosfera di pace. L’aria è fresca, il mare calmo, e sembra quasi che il tempo si sia fermato. Mi spoglio, lasciando scivolare via ogni strato di abbigliamento e, con esso, qualsiasi residuo di tensione. Scegliere un punto vicino alla battigia è naturale: lì i ciottoli sono più piccoli e il suono delle onde sembra quasi una melodia privata. Costruisco un piccolo riparo con i sassi, una sorta di angolo all’ombra dove sistemare acqua e cibo. Il primo bagno è rigenerante: l’acqua è fresca, il mare perfettamente piatto. Ogni piccola onda accarezza dolcemente la riva, producendo un suono ritmico e rassicurante. Tornato al mio spazio, inizia il momento che più adoro: disteso al sole, mi crogiolo come una lucertola, lasciandomi avvolgere dal calore e dalla sensazione di totale abbandono. Con il passare della mattinata, la spiaggia inizia a popolarsi. Osservo l’arrivo di altri nudisti: perlopiù uomini, ma anche coppie e un gruppo di giovani ragazze e ragazzi stranieri. Ognuno trova il proprio spazio, creando una comunità abbastanza discreta, rispettosa e silenziosa. Nel primo pomeriggio decido di esplorare oltre gli scogli. Il sentiero che porta alla vecchia galleria del treno è un po’ impervio, e l’aiuto di una corda rende il percorso più agevole. Camminando, incontro altri nudisti: alcuni scambiano sguardi con me, altri sembrano voler comunicare qualcosa con la loro insistenza. Un uomo in particolare si avvicina con un sorriso. Quando ci incrociamo in un punto stretto del sentiero, i nostri corpi si sfiorano leggermente. Lui si spinge oltre, accarezzandomi il pene con un gesto rapido e inatteso. Sorrido e scuoto la testa senza fermarmi, lasciandomi l’episodio alle spalle senza voltarmi. Giunto in un punto panoramico, mi fermo per ammirare la vista spettacolare: il mare si estende all’infinito, e le onde sembrano danzare con il vento. Questo momento di contemplazione mi restituisce un senso di appartenenza al mondo naturale, di libertà pura. Dopo un po’, decido di tornare indietro. Tornato al mio spazio sulla spiaggia, mi concedo un altro bagno rinfrescante. Poi mi distendo con un libro, immergendomi nella lettura mentre il sole continua a scaldarmi la pelle. A un certo punto, il pensiero torna alla galleria e a quell’incontro fugace. Rivolgo gli occhi verso l’alto, sorrido tra me e me, pensando alla leggerezza di quell’attimo, a ciò che poteva essere e non è stato. Alla fine, tutto si dissolve nell’aria limpida di quel pomeriggio. Mi rimetto a leggere, godendomi il mare, il silenzio e la libertà assoluta che solo un luogo così può offrire.